Quando si dice una cosa di sinistra: Zingaretti tira fuori dal freezer lo Ius Soli
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Nicola Zingaretti ha tutta l’aria di un uomo tranquillo; il suo esercizio giornaliero sembrava quello di richiamare tutti alla calma, al dialogo, alla ragionevolezza. Ma sono settimane difficili: il governo giallo-rosso è partito in gran salita. Dopo la debacle annunciata in Umbria c’è una Finanziaria da cucire assieme. Intanto Di Maio e i 5 Stelle sono nella bufera, Matteo Renzi si fa largo a spintoni e Calenda fonda il suo partitino. E poi c’è il bubbone Ilva. E l’acqua altissima a Venezia, l’allarme alluvioni, il rischio frane e valanghe…
In mezzo al grande polverone (reale e mediatico), per salvare una maggioranza sempre più traballante, il Pd aveva scelto di stare sulla difensiva. Calma ragazzi, ripeteva il cucitore Zingaretti, se andiamo avanti così, andiamo a sbattere. Insomma, linea morbida su tutto il fronte. Con scarsi risultati.
Finché il segretario arriva a Bologna per lanciare il nuovo statuto dem. Bologna non è una città qualsiasi per la sinistra; e tira una nuova aria, due giorni prima 15.000 sardine avevano stipato piazza Maggiore. Tant’è, quando Zingaretti comincia a parlare sembra un leader diverso. Nei toni e nei contenuti. Stanco di subire il logoramento degli alleati riottosi propone al Pd e al governo una “nuova agenda”.
E dice una cosa inaudita. Fa quella cosa che, inutilmente, Nanni Moretti chiedeva al partito una ventina d’anni fa: “D’Alema, dì una cosa di sinistra!”.
Il ri-lancio di Ius Soli e Ius Culturae – così almeno mi piace credere – può rappresentare una svolta. Reale e simbolica. Un atto di coerenza e di coraggio, una risposta forte a un populismo sgangherato e cialtrone. E il rispetto di una antica promessa, quella fatta da Pier Luigi Bersani (un altro uomo tranquillo, anche troppo) alla vigilia delle elezioni politiche del 2013: “La prima cosa che faremo? Daremo la cittadinanza italiana a tutti i bambini nati in Italia”.
Come è noto, Letta, Renzi e Gentiloni quella promessa se l’erano messa in tasca. Guarda caso: non era mai il momento giusto per provarci. Adesso il nuovo Zingaretti rampante ha pescato lo Ius Soli dalla tasca e l’ha ritirato fuori. Ha detto una cosa di sinistra. Ha raccolto una sfida che sta a cuore – così almeno sembra nella narrazione mediatica – solo a Papa Francesco e a una minoranza degli italiani. Ma Gandhi (uomo tranquillissimo ma assai deciso) aveva ragione, non bisogna aver paura di essere minoranza. Così, solo così, ti può capitare di vincere.
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Francesco Monini
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