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Tra voglia e bisogno c’è di mezzo il niente. Lo imparerà, dopo avere avuto bisogno di molto e paura del niente, la Principessa Qualcosa di Troppo, la protagonista di Qualcosa, l’ultimo libro di Chiara Gamberale (Longanesi 2017), una favola, o forse un dialogo tra la ricerca mai paga che abbiamo e la verità a cui possiamo arrivare: il niente fa parte di noi, riconoscerlo è una conquista, arrivare ad accarezzarlo è pura libertà.
La Principessa Qualcosa di Troppo ha un vuoto che pesa tra la pancia e il cuore e non lo vuole più sentire, smania di salvarsi riempiendosi d’amore, ingannandosi che qualcun altro da accudire, da seguire, con cui ridere o perdersi sia il contenuto giusto per quello spazio dentro che più si riempie e più si fa abisso profondo. Il vuoto sembra non avere pareti, eppure è nella pancia, non può tenere tutta quella roba, tutti quei fidanzati che però non vanno mai bene fino in fondo.
La Principessa Qualcosa di Troppo trabocca e quel maledetto buco è sempre lì perchè il troppo non salva, ma il niente sì. Il Cavalier Niente è il nemico-amico dalle mani vuote che fa vedere dove sta la verità, smaschera il bisogno, richiama l’essenziale, dimostra che il non fare è l’unica strada.
Il bisogno è illusione, la voglia è autenticità, anche il vuoto è autentico, se non ci fosse non potremmo accogliere e lasciare entrare, che è diverso dal buttare dentro. Il vuoto è lì apposta, come una bottiglia, dice il Cavalier Niente, la sua funzione è contenere, ma se è sporca, tutto ciò che entra sarà sporco.
La Principessa Qualcosa di Troppo questo non lo sapeva, confondeva voglia e bisogno, eccedeva nella ricerca degli altri fino a essere schiava della paura del buco. Ma il buco, se impari a guardarlo dal verso giusto, è anche un passaggio, diventa utile e fa parte di te. Non servono tanti fidanzati, a salvare la Principessa Qualcosa di Troppo non è quello che crede amore e che ogni volta si fiacca nel giro di troppo poco, ma è Niente. “Sogno per te un marito che non ti dia qualcosa di troppo. Ma che ti dia un po’ di tutto. E senza però toglierti niente”, le augura il Cavaliere che l’ha vista affannata e infelice. Il Cavaliere sta per andarsene, il suo non-fare ha lasciato qualcosa nella Principessa, qualcosa di bello.

E a voi è mai successo di scoprire e ammettere i vostri troppo? Troppa attenzione, troppo amore, troppe parole o troppo niente?

Potete inviare le vostre lettere a: parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it