PUNTO NASCITA DI CENTO. BERGAMINI (LEGA): «RIAPERTURA DEL PUNTO NASCITE FONDAMENTALE, DA CGIL DISCORSI AMBIGUI CHE FORSE LASCIANO PREFIGURARE ALTRI TAGLI»
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CENTO (FERRARA), 30 DIC. 2021.
«I servizi pubblici non sono mai uno spreco di denaro, bensì un diritto per i cittadini. Tagliarli significa ridurre i loro diritti. Il Punto Nascite di Cento va riaperto e vanno mantenuti e migliorati tutti i servizi esistenti al Santissima Annunziata, dico questo perché non sono abituato ai discorsi ambigui». Il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, risponde con fermezza alle dichiarazioni del segretario provinciale della Cgil, Cristiano Zagatti. «Del quale, sinceramente, dispiace un approccio aziendalista basato sui numeri delle nascite che ricorda molti dei suoi avversari. Un tempo, i sindacati erano difensori del servizio pubblico e del lavoro. Ora, invece di concentrarsi sulle carenze organizzative di un sistema che non permette il reclutamento del personale nei tempi necessari, avanza le stesse cifre della burocrazia, che servono a denigrare e mettere in discussione l’esistenza di servizi fondamentali, come il Punto Nascite o magari lo stesso Pronto Soccorso. I quali, per noi, vanno difesi e implementati senza “se” e senza “ma”. In quanto alla riapertura annunciata per gennaio del Punto Nascite – conclude Bergamini – vorrei sottolineare come questo sia possibile grazie al reclutamento di ostetriche con contratti libero professionali attualmente in formazione e all’accesso al personale già in graduatoria. Se fosse stato fatto prima, non ci saremmo trovati in tale situazione. Il problema è che la Regione, per salvaguardare finanziariamente i propri conti, ha congelato le assunzioni previste fino al 31 dicembe. Questo è un problema di organizzazione e programmazione. Stupisce, infine, come alla soddisfazione del sindaco di Cento per la riapertura del Punto Nascite faccia da contraltare il discorso “aziendalista” di Cristiano Zagatti: mi chiedo se condividano le stesse idee al riguardo».

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani