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11 Novembre 2016

Punto di non ritorno?

Tempo di lettura: 4 minuti


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In occasione dell’apertura a Marrakech, in Marocco, dei lavori della XXII Conferenza delle Parti (COP22) dell’UNFCCC, dopo l’entrata in vigore, il 4 novembre, dello storico Accordo sul Clima raggiunto lo scorso dicembre a Parigi, vale la pena guardarsi il documentario andato in onda su National Geographic il 30 Ottobre. Si tratta di Punto di non ritorno – Before the Flood, di Leonardo Di Caprio, messaggero di pace delle Nazioni Unite con delega al clima. Prodotto da Martin Scorsese, il film, della durata di circa 1 ora e mezza (si trova online, liberamente scaricabile qui), racconta l’impatto devastante del cambiamento climatico sul nostro pianeta. Lo scopo è quello di informare tutti sui rischi del cambiamento climatico, spiegando che ciascuno può avere un ruolo, che vada da quello dei politici nel promuovere l’adozione su scala globale di tecnologie che utilizzino energia pulita fino a quello di ciascuno di noi che ogni giorno adotti stili di vita più in linea con le necessità del mondo. Tre anni di lavoro, cinque continenti attraversati con il regista Fisher Stevens. Le immagini scorrono e lo spettatore viene condotto per mano nelle foreste in fiamme di Sumatra, nelle lande annerite della sabbie bituminose canadesi, lungo le strade polverose, asfissianti e irrespirabili di Pechino, o attraverso i crinali dei bianchi ghiacciai della Groenlandia che piano piano si sciolgono. In questa lunga riflessione Di Caprio dialoga e si confronta con scienziati, con personaggi come Papa Francesco, Elon Musk e Barack Obama. L’spirazione vuole arrivare anche da attivisti influenti come l’ambientalista indiana Sunita Narain. Spetta ai potenti del mondo, oggi, capire la gravità dei problemi del clima e prendere decisioni coraggiose. Spetta ai cittadini fare pressione perché questo avvenga. E rapidamente. Non c’è tempo. Nessuno è immune dai cambiamenti di un clima che sconvolge ogni forma di vita e gli scienziati da tempo cercano di farlo comprendere. Qui si cerca di rispondere a domande come: quali sono le cause del riscaldamento globale? Cosa possiamo fare per ridurne gli effetti? Siamo ancora in tempo per invertire il processo? Possiamo mettercela tutta per cambiare anche solo qualcosa?
Il documentario inizia con l’immagine di un quadro che Leonardo osservava da bambino ogni giorno, quel colorato Trittico del Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch, appeso sul suo letto. Un racconto che inizia e introduce la narrazione che seguirà e terrà incollati allo schermo quanto basta per dire “oh.. !”, una dichiarazione d’amore per la Natura. L’interesse per l’ambiente nasce nel 1998, durante un incontro con l’allora vice presidente degli Stati Uniti Al Gore. Da quel momento, l’attore ha usato la sua fama e notorietà per impegnarsi in ogni tema a esso inerente. Lui l’ha definita “una chiamata alle armi”. Essere un artista aiuta, ha dichiarato, e si ha un’opportunità in più di essere ascoltati, aggiungerei.
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Già alla consegna dell’Oscar per il suo Film The Revenant, Di Caprio aveva detto, testualmente tradotto: “…. Girare The Revenant è stato occuparsi della relazione tra l’uomo e il mondo naturale. Un mondo che abbiamo collettivamente percepito, nel 2015, come l’anno più caldo di sempre. La nostra produzione ha avuto bisogno di spostarsi fino alla punta più meridionale di questo pianeta solo per trovare la neve. I cambiamenti climatici sono reali, stanno accadendo in questo momento. È il pericolo più grave che la nostra intera specie si trova ad affrontare, e dobbiamo lavorare insieme e smettere di procrastinare. Dobbiamo appoggiare leader politici mondiali che non parlino a nome dei grandi inquinatori ma a nome dell’intera umanità, a nome dei popoli indigeni e dei miliardi e miliardi di persone non privilegiate là fuori che saranno anche quelle maggiormente colpite. Per i figli dei nostri figli, e per quelle persone le cui voci sono state soffocate dalle politiche dell’avarizia. Ringrazio tutti voi per il meraviglioso premio di questa sera. Non prendiamo per scontato questo pianeta. Io non prendo questa sera per scontata. Grazie”. Anche se qualche giornalista ha etichettato il film come hollywoodiano o superficiale, come non lodare lo sforzo o concordare con la buona intenzione, peraltro valorizzata da una bellissima fotografia e una colonna sonora coinvolgente?

Punto di non ritorno – Before the Flood, di Fisher Stevens, con Leonardo Di Caprio, Barack Obama, Bill Clinton, John Kerry, Papa Francesco, Ban Ki-moon, Elon Musk, USA, 2016, 95 mn.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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