Protocollo in materia di politiche per la salute e il benessere sociale in provincia di Ferrara
È stato siglato in Castello Estense il “Protocollo di relazioni sindacali tra il presidente della Conferenza territoriale socio sanitaria (Ctss), i direttori generali delle Aziende sanitarie, i presidenti dei comitati di distretto e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, in materia di politiche per la salute e il benessere sociale nella provincia di Ferrara”.
Un accordo che fa seguito su scala locale al Piano sociale e sanitario regionale (Pssr), a sua volta risultato di un percorso intrapreso tra Regione Emilia-Romagna e Cgil, Cisl e Uil con i verbali sottoscritti l’11 maggio e il 2 ottobre 2017.
Se il Pssr fa perno sulla capacità di leggere i bisogni del territorio (occupazione, povertà, invecchiamento, immigrazione), per qualificare le risposte in termini di salute e di welfare con lo scopo di superare disuguaglianze e favorendo politiche d’integrazione, ora viene affidato il compito alle Ctss e ai Distretti di declinare le finalità regionali in politiche e interventi.
Perciò il Protocollo firmato in Castello prevede due livelli di concertazione, rispettivamente su tematiche generali e per zona e Distretto.
Concertazione che mira a condividere, tra l’altro, piani di zona, politiche di accreditamento e di compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi e dell’accesso, la programmazione socio sanitaria, il ruolo delle Asp, oltre a ricerca, innovazione e formazione.
L’accordo siglato prevede anche i tempi, il monitoraggio e la valutazione dei vari temi e documenti in esame, con lo scopo di fare il punto sullo stato di realizzazione degli interventi previsti, dei risultati ottenuti e sulle esigenze di programmazione.
Protocollo di concertazione e sua applicazione saranno oggetto di verifica ogni due anni.
Da: PO Supporto alla Presidenza e Comunicazione e Ufficio Stampa

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)