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Da: Istituto Gramsci Ferrara
MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2019 ORE 17-19 BIBLIOTECA ARIOSTEA
RITA LEVI MONTALCINI, UNA VITA PER LA CONOSCENZA
Conferenza di CRISTIANA PULCINELLI E TINA SIMONIELLO, autrici della biografia “Rita Levi-Montalcini” (L’asino d’oro Edizioni, 2014)
Presenta LINA PAVANELLI
Rita Levi Montalcini non è mai stata ufficialmente un’insegnante, quindi non è mai stata un maestro in senso stretto. E tuttavia tutta la sua vita è stata un insegnamento. Da quando si è ribellata alle leggi non scritte del tempo che volevano le donne mogli e madri a quando ha deciso di continuare gli studi contro la volontà paterna. Da quando, buttata fuori dall’università a causa delle leggi razziali, decise di proseguire le sue ricerche in casa, attrezzando la sua camera da letto con strumenti da laboratorio, a quando decise di lasciare i suoi affetti più cari per partire verso gli Stati Uniti guidata da una sete di conoscenza che qui non poteva soddisfare appieno. Da quando decise di condividere sempre il suo sapere con i giovani uomini e le giovani donne con cui veniva in contatto a quando fece dell’ambiente una sua battaglia e dell’attività politica una sua responsabilità. Ripercorrendo la sua vita, quindi, individuiamo tappe importanti per i diritti delle donne e delle minoranze, per lo sviluppo della scienza e potremmo dire della democrazia di questo Paese. In questo senso Rita Levi Montalcini è maestra di tutti noi, in quanto semplicemente cittadini.
Per il ciclo “Maestri”, a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia contemporanea di Ferrara

GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2019 ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA
BARUCH SPINOZA: IL MAESTRO DELLA NECESSITÀ E IL PENSIERO COME CRISTALLO
Ne parleranno NICOLA ALESSANDRINI E CINZIA CARANTONI
“Possano l’ira e la collera del Signore ardere, d’ora innanzi quest’uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo”. Ad attirare su di sé la severa maledizione della comunità israelitica di Amsterdam, nel 1656, è il giovane Baruch Spinoza. Fulgido esempio di razionalista moderno, Spinoza incarna il modello per eccellenza di intellettuale indipendente, sobrio, dedito alla scienza e alla ricerca della verità.
I suoi due capolavori, il Tractatus theologico-politicus e l’Ethica more geometrico demonstrata, mettono a punto l’idea di una Natura-Dio-Sostanza infinita, rigorosamente immanente, capace di risolvere l’aporia cartesiana tra res cogitanse res extensa. Ma è nell’orizzonte politico che lo spinozismo mostra eloquentemente la propria anomalia rispetto alla modernità: là dove Hobbes promuove un modello politico fondato sulla rappresentanza del sovrano, la Sostanza immanente di Spinoza riscopre il fondamento concreto della politica nel suo soggetto originario: la moltitudine.
Per il ciclo “Maestri” a cura dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Inoltre con piacere inviamo il programma delle ultime 3 conferenze su Giacomo Leopardi che saranno tenute dal Presidente dell’Istituto Gramsci, Fiorenzo Baratelli, e che avranno luogo presso il circolo culturale Doro, piazzale Savonuzzi, 8 Ferrara.
1) Venerdì 3 maggio, ore 21 “La filosofia di Leopardi. Natura, ragione, pessimismo, dolore, immaginazione, illusione, desiderio”.
“…nulla al ver detraendo…” (“La ginestra”)
2) Venerdì 17 maggio, ore 21 “Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’italiani”. Considerazioni su ‘società e politica’ in Leopardi.
“Gl’italiani hanno piuttosto usanze e abitudini che costumi. L’Italia è, in ordine alla morale, più sprovveduta che alcun’altra nazione europea e civile. Sono incalcolabili i danni che nascono ai costumi da un abito di cinismo diffuso”. (“Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’italiani” Marsilio Editore)
3) Venerdì 31 maggio, ore 21 “L’infinito” (1819): a duecento anni da un capolavoro assoluto.
“Così tra questa / immensità s’annega il pensier mio: / e il naufragar m’è dolce in questo mare”. (“L’infinito”).

Il filo che terrà insieme le quattro conversazioni sarà di carattere ‘filosofico-esistenziale’, non critico-letterario. Giacomo Leopardi è il poeta dei giovani e della giovinezza per la grandezza della sua anima. Il suo dolore è anche il nostro per la comune condizione umana, precaria e fragile. Il suo radicale bisogno di felicità è la nostra continua aspirazione inappagata. E nella guerra quotidiana che è in corso nei nostri cuori non c’è mai definitiva sconfitta per i nostri desideri, ma una continua ‘protesta’ contro la sofferenza e gli ostacoli che insidiano le nostre utopie.
Gli incontri si terranno presso la sede del circolo culturale Doro, piazzale Savonuzzi, 8 (Ferrara).

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