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di Lorenzo Paussa

Avere la propria casa ancora inagibile a causa del terremoto di due anni fa e rischiare di dover tornare a pagare il mutuo. È allarme tra gli emiliani terremotati, dato che in Regione le delibere per interrompere il pagamento della rata anche nel 2014 sono ancora in sospeso. Non solo. In assenza di accordi specifici, molte banche hanno già fatto ripartire i pagamenti dal 1° gennaio.

Il comitato Sisma.12, che rappresenta i cittadini terremotati, ha deciso di alzare la voce. Lo farà il prossimo 26 febbraio davanti ai palazzi di via Aldo Moro, dove ribadirà l’urgenza di rinnovare la sospensione del mutuo fino a che gli immobili danneggiati non tornino perlomeno ad essere agibili. Una proroga che non può aspettare. Il tempo inizialmente stimato per riparare abitazioni e capannoni si è infatti notevolmente allungato, perché come se il terremoto non bastasse, la Bassa emiliana è stata colpita anche da una tromba d’aria nel luglio 2013 e dalla recente alluvione che ha provocato lo straripamento del Secchia.

E di fronte alla drammaticità del problema, Sisma.12 dichiara forte preoccupazione, denunciando «l’assenza e il silenzio del commissario/presidente Vasco Errani» e dichiarazioni «estremamente fantasiose» da parte dei suoi collaboratori. Ecco perché i membri del comitato, dopo aver incontrato i vertici dell’Associazione Bancaria Italiana Emilia-Romagna, hanno deciso di recarsi in Regione mercoledì prossimo. Dall’Abi il presidente Luca Lorenzi, al quale comunque il governatore Errani, l’assessore Muzzarelli e alcuni parlamentari avevano chiesto dei chiarimenti, garantisce «massima disponibilità delle banche verso i clienti – privati o aziende – titolari di edifici inagibili e non ancora recuperati». E indica come condizione essenziale per la sospensione del mutuo, che una volta ufficializzata durerebbe fino alla fine del 2014, la presentazione di un documento che testimoni «la volontà di aderire al progetto di recupero dell’abitazione o del capannone».

Nello specifico, si tratta di uno tra i modelli Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) e Sfinge (il portale per presentare domande di contributo). Certificati che i membri di Sisma.12 presenteranno mercoledì in via Aldo Moro. Nell’occasione saranno consegnate direttamente al presidente Errani anche le 12mila firme dei cittadini che aderiscono alle altre richieste del comitato, che mirano a una semplificazione delle pratiche burocratiche e a vantaggi fiscali per i territori colpiti dal sisma.

Intanto Errani esprime soddisfazione per la disponibilità ottenuta dall’Abi. «Ora ci auguriamo – ha poi aggiunto – che questa apertura diventi concreta e solida e continueremo a lavorare perché ciò avvenga, per dare sempre maggiori certezze ai territori colpiti».

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Redazione di Periscopio



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