Proposte locali e suggerimenti internazionali per la darsena ferrarese
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da: organizzatori
L’assessore Fusari a Wunderkammer: “Sappiamo cosa vogliamo, l’occasione per averlo è l’idrovia”
Zattere galleggianti sul Po di Volano e sui suoi affluenti, dove organizzare eventi e attività di animazione, stuoine comode e facilmente trasportabili per chi vuole passare qualche ora in relax nel verde di fronte al fiume, un sistema a pallet modulare e leggero per rendere più sicuro l’affaccio sull’acqua. Sono tante, curiose e interessanti le idee raccolte dal progetto Smart Dock per rendere più fruibile e accogliente la darsena ferrarese, presentate alla cittadinanza venerdì 30 ottobre a Wunderkammer.
L’incontro, intitolato “Diario di bordo”, ha concluso idealmente il percorso avviato a metà settembre dalle tante realtà che hanno voluto impegnarsi per riportare l’attenzione dei ferraresi sulle potenzialità del lungofiume: le associazioni Basso Profilo, Encanto, Fiumana, AMF – Scuola di musica moderna, Consorzio Wunderkammer, Canoa Club Ferrara, Unife attraverso il Citer.
Le proposte illustrate nel pomeriggio di venerdì arrivavano dal confronto informale del world cafè organizzato da Basso Profilo sabato 10 ottobre e dal workshop di design artigianale curato dallo studio Altro Sguardo. Tanti altri suggerimenti sono arrivati dalle ricerche condotte in ambito europeo ed extraeuropeo dal Citer, il laboratorio di progettazione urbana e territoriale del Dipartimento di Architettura: magazzini fluviali convertiti in centri culturali con ristoranti e teatri, piscine naturali inserite all’interno del corso d’acqua, nuovi spazi verdi da dedicare al gioco e allo sport, piste ciclabili e percorsi pedonali, vasche di fitodepurazione che raccolgono e puliscono l’acqua piovana.
«L’intervento architettonico è fondamentale ma non si può pensare che da solo basti a riqualificare un’area, a integrarla concretamente nel tessuto cittadino – ha sottolineato Elena Dorato, del Citer -. É necessario prevedere nel lungo periodo un programma di attività capace di mantenere attivo e frequentato lo spazio. Nei “Dieci principi per lo sviluppo sostenibile delle aree di waterfront urbano”, ovvero nelle linee guida espresse a Berlino in occasione della Global Conference of the Urban Future, viene sottolineata la necessità di pianificare un recupero graduale, che proceda per fasi. Per ottenere dei risultati duraturi bisogna prima riuscire a far lavorare assieme enti locali, cittadini e associazionismo».
Tra gli interventi del pubblico anche quello di Roberta Fusati, assessore comunale all’urbanistica: «Oggi abbiamo visto quello che vorremmo avere già pronto per le nostre vie d’acqua. La visione ce l’abbiamo: sappiamo che questo è quello che manca, sappiamo cosa bisogna fare. L’occasione per tradurre la visione in realtà c’è, ed è il forte impegno pubblico dell’idrovia. La priorità di questo progetto è la navigabilità dei canali ma dobbiamo sostenere il rapporto tra la città e l’acqua come elemento imprescindibile, concentrarci su questo aspetto per fare quel passo in più che fino ad oggi non è stato possibile fare».
Ha concluso l’evento la pièce di musica concreta realizzata dall’artista Dominique Vaccaro, brano realizzato con i suoni e i rumori registrati sul Po di Volano, raccolti tra argini e canali.
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