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Pronto il primo bando del Programma di ricerca sanitaria finalizzata dell’Emilia-Romagna: dalla Regione 5 milioni 300mila euro

Articolo pubblicato il 29 Gennaio 2020, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Regione Emilia Romagna.

Ricerca e innovazione in primo piano, per migliorare sempre più la qualità dell’assistenza e lo stato di salute dei cittadini. È pronto il primo bando regionale del Programma di ricerca sanitaria finalizzata dell’Emilia-Romagna “FIN-RER”, destinato a finanziare progetti a sostegno dei processi di innovazione clinica e organizzativa del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna. 5 milioni e 300mila euro le risorse stanziate dalla Regione per questo bando, che sarà pubblicato sul Burert (il Bollettino Ufficiale dell’Emilia-Romagna) il 19 febbraio prossimo.

“Confermiamo l’impegno di questa Regione per la ricerca- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-: investire in questo settore significa guardare costantemente al futuro, e noi ci crediamo fortemente. Non c’è progresso, non c’è crescita in una società se non c’è ricerca e se non si sostiene chi la fa; e la ricerca, per noi, ha tanto più valore se contribuisce ad aumentare e migliorare la conoscenza e la competenza nei percorsi di prevenzione, diagnosi e sviluppo di nuovi trattamenti rivolti ai pazienti”.

Tre le tipologie di ricerca previste. La prima risponderà a quesiti di ricerca identificati come prioritari per il Servizio sanitario regionale, attraverso il finanziamento di gruppi collaborativi di ricerca – selezionati in base alla loro professionalità, rete collaborativa, équipe multiprofessionale – che avranno proposto un programma rispondente agli obiettivi prefissati.

La seconda tipologia riguarda temi di interesse comune di Regione e Università; tra questi, viene dato particolare rilievo alla medicina personalizzata, con l’obiettivo di individuare la giusta terapia per ciascun paziente in diversi ambiti (ad esempio oncologia, ortopedia, malattie cardiovascolari).

La terza prevede, infine, il finanziamento di quesiti proposti direttamente dai ricercatori (bottom up), nell’ambito della ricerca sui servizi sanitari, di sanità pubblica e della ricerca indipendente su farmaci e dispositivi medici.

Ai Programmi di rete è destinato il 48% circa delle risorse disponibili; ai progetti di ricerca Regione-Università il 37% e a quelli su temi proposti direttamente dai ricercatori il 10% circa. Le risorse rimanenti verranno destinate a finanziare un successivo bando dedicato a programmi formativi regionali a supporto della ricerca.

Scadenze del bando
Il bando prevede scadenze diversificate a seconda della tipologia progettuale: per i programmi di rete sono, rispettivamente, il 10 marzo 2020 per la lettera di intenti e il 5 maggio 2020 per il progetto completo; per i programmi su temi di interesse comune Regione/Università e per i progetti su temi scelti dai ricercatori, la scadenza per la presentazione del progetto (full project) è il 6 aprile 2020. Entro l’estate si concluderà la fase di valutazione di tutte le proposte progettuali delle diverse tipologie di ricerca. /CV

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani