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Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

Al Cinema Boldini
mercoledì 12, sabato 15, domenica 16 e martedì 18 dicembre ore 21.00 – v.o. sott. ita
Roma, regia di Alfonso Cuarón
(Messico, USA, 2018 – 135′)

ROMA di Alfonso Cuarón, Leone d’oro al recente Festival del Cinema di Venezia, torna al Cinema Boldini mercoledì 12, sabato 15, domenica 16 e martedì 18 dicembre alle ore 21.00, in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Ambientato negli anni ’70 a Città del Messico, Roma racconta un anno turbolento della vita di una famiglia borghese. Cuarón, ispirato dalle figure femminili della sua infanzia, tesse un’ode al matriarcato che ha caratterizzato la sua esistenza.

Un vivo ritratto del conflitto domestico e della gerarchia sociale in un momento di disordini politici, raccontato attraverso le vicende della domestica Cleo (Yalitza Aparicio) e della sua collaboratrice Adela (Nancy García García), entrambe di discendenza mixteca, che lavorano per una piccola famiglia borghese nel quartiereRoma a Città del Messico. Sofia (Marina de Tavira), madre di quattro figli, deve fare i conti con l’assenza del marito, mentre Cleo affronta una notizia devastante che rischia di distrarla dal prendersi cura dei bambini di Sofia, che lei ama come se fossero i propri. L’affresco che ne viene fuori non è quello di una famiglia qualsiasi, ma di una molto simile a quella in cui lo stesso regista è cresciuto. Cuarón risiedeva, infatti, nel quartiere borghese Roma, e ha fatto tutto il possibile per ricreare gli stessi ambienti della sua infanzia: a partire dalla casa e dalle strade che frequentava da bambino fino all’arredamento dell’epoca. Tutto accuratamente selezionato e ricostruito con un unico scopo: rendere giustizia al suo passato e alle donne che l’hanno reso l’uomo che è oggi.

Girato in un moderno bianco e nero, Roma è un ritratto di vita vera, intimo e toccante, raccontato attraverso le vicende di una famiglia che cerca di preservare il proprio equilibrio in un momento di lotta personale, sociale e politica.

Parlando del suo ultimo lavoro, il regista messicano ha detto: “Ci sono periodi nella storia che lasciano cicatrici nelle società, e momenti nella vita che ci trasformano come individui. Tempo e spazio ci limitano, ma allo stesso tempo definiscono chi siamo, creando inspiegabili legami con altre persone, che passano con noi per gli stessi luoghi nello stesso momento. ROMA è il tentativo di catturare il ricordo di avvenimenti che ho vissuto quasi cinquant’anni fa. È un’esplorazione della gerarchia sociale del Messico, paese in cui classe ed etnia sono stati finora intrecciati in modo perverso. Soprattutto, è un ritratto intimo delle donne che mi hanno cresciuto, in riconoscimento al fatto che l’amore è un mistero che trascende spazio, memoria e tempo.”

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Arci Ferrara



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