Programma di sviluppo rurale 2014-2020: presentate sei candidature per conseguire l’accredito come Gruppi di azione locale
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
A disposizione 66 milioni di euro per progetti di sviluppo locale. Al via l’iter amministrativo
Sono sei le candidature pervenute in Regione per conseguire il riconoscimento come Gal, i Gruppi di azione locale costituiti da enti pubblici, associazioni imprenditoriali e singole aziende appartenenti ai più svariati settori per promuovere e realizzare progetti di sviluppo sul territorio grazie ai fondi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna. Scaduto il bando, scattano ora 90 giorni per il vaglio delle domande da parte di un apposito nucleo di valutazione composto da dirigenti regionali affiancati da esperti esterni. Nei successivi 60 giorni i Gal che hanno ottenuto l’accredito dovranno presentare agli uffici regionali il Piano di azione locale (Pal), che dovrà essere approvato entro ulteriori 150 giorni. A disposizione ci sono 66 milioni di euro per finanziare progetti di rivitalizzazione delle zone rurali e marginali e a maggior rischio di degrado economico, sociale e ambientale.
Soddisfazione per l’avvio della prima fase dell’iter procedurale è stata espressa dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli: “Auspico che il processo di selezione consenta di valorizzare i partenariati pubblico-privati che si sono impegnati e che le strategie di sviluppo locale che saranno attuate consentano un efficace intervento a favore del sistema delle imprese e della popolazione rurale”. “Il pacchetto di risorse a disposizione è consistente – ha concluso – e la macchina amministrativa è già avviata per dare piena attuazione all’approccio Leader”.
L’approvazione dei primi bandi e l’assegnazione definitiva delle risorse finanziarie dovrebbe avvenire all’inizio dell’estate prossima. Ogni Gal potrà ricevere una dotazione variabile tra i 4 e i 12 milioni di euro. Fondi che saranno investiti su un territorio che abbraccia tutto l’Appennino, da Piacenza alla Valconca, e l’area del Delta del Po.
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