Progetto “Educa”, la vedova di Mandela e la vicepresidente Gualmini insieme a Reggio Emilia
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Minori: oggi la conferenza conclusiva del progetto europeo “Educa” con Graca Machel, vedova di Nelson Mandela, a Reggio Emilia. La vicepresidente Gualmini: “Di fronte a cambiamenti epocali, recuperare un senso profondo di accoglienza e comunità”
La scuola come “seme del cambiamento sociale”, che consente a ogni bambino di “costruirsi il proprio destino e di acquistare la propria libertà” all’interno della comunità di appartenenza. Una comunità che dev’essere in grado di “dialogare e confrontarsi nelle differenze”, e di “recuperare, senza troppe paure, un senso profondo di accoglienza”. Soprattutto di fronte a “cambiamenti epocali come i flussi ininterrotti e sempre più grandi di migranti e profughi, nel nostro Paese e in Europa”. E’ intervenuta oggi a Reggio Emilia, al Centro internazionale Loris Malaguzzi, la vicepresidente della Giunta regionale Elisabetta Gualmini, in occasione della conferenza conclusiva di “Educa” (Education for development upgrade children in action), il progetto europeo che punta a migliorare gli standard di vita e l’inclusione sociale delle comunità di Pemba in Mozambico e Belo Horizonte in Brasile, concentrandosi sull’educazione di bambini e ragazzi (0-18 anni). Ospite d’eccezione della giornata Graca Machel, presidente della Fondazione per lo sviluppo della comunità del Mozambico e vedova di Nelson Mandela, che ha tenuto una lectio magistralis.
“Mai come in questi giorni la visita di Graca Machel, già ministro dell’Istruzione in Mozambico e da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei bambini e delle donne, risulta opportuna e di grande rilevanza – ha sottolineato Gualmini – . Il suo esempio ci insegna che la scuola è il seme del cambiamento sociale, perché permette a ogni bambino di costruirsi il proprio destino e di acquistare la propria libertà. Ci insegna poi, insieme all’esempio di un leader mondiale come Nelson Mandela, come il miglioramento della scuola e della società intera non possa che procedere insieme, all’interno di una comunità. Mandela ci parlava dello spirito dell’ubuntu, che ci spinge a condividere, stare insieme, dialogare e confrontarsi nelle differenze”.
“Proprio oggi – ha aggiunto la vicepresidente – in cui la politica sembra quasi impotente di fronte a cambiamenti epocali come i flussi ininterrotti e sempre più grandi di migranti e profughi nel nostro Paese e in Europa, occorre recuperare un senso profondo di accoglienza e comunità senza nascondersi, senza troppe paure, e con la consapevolezza che solo affrontando con razionalità e ragionevolezza i problemi questi possono essere gestiti. Se ognuno fa la propria parte – ha concluso Gualmini – , si procede meglio che non camminando da soli”.
Il progetto “Educa”
Promosso dal Comune di Reggio Emilia insieme a Reggio Children, Gvc, Municipalità di Pemba e Municipalità di Belo Horizonte, con Arci Solidarietà e Boorea, il progetto è stato avviato a giugno 2011. Il presupposto è che la qualità del processo educativo sia legata alla necessità di una migliore formazione degli insegnanti e a maggiori investimenti nelle strutture scolastiche e nelle infrastrutture, ma soprattutto dal riconoscimento dell’istruzione come responsabilità collettiva. Con “Educa”, insegnanti e autorità locali hanno lavorato e lavorano in partnership con le organizzazioni della società civile. Il progetto ha sostenuto quindi le autorità locali nel loro ruolo di governo, specialmente nelle politiche educative, in un’ottica di maggiore responsabilità, favorendo attività di networking internazionale, rafforzando le comunità nel promuovere l’educazione e migliorando l’istruzione di qualità.
Graca Machel
Impegnata a livello internazionale per i diritti delle donne e dei bambini, Gracha Machel è stata combattente per la liberazione del Mozambico e successivamente ministro dell’Istruzione e della Cultura del Paese dal 1975 al 1989. Come ministro prima e come portavoce dell’Organizzazione nazionale dell’infanzia del Mozambico poi ha investito nell’educazione, raddoppiando il numero di bambini iscritti nella scuola primaria. In seguito si è impegnata nella relazione con le famiglie e nella presa in carico dei bambini vittime della guerra civile che ha colpito il suo Paese. Nel 1994 è stata incaricata dall’Onu di redigere un rapporto, noto come “Machel Report”, sui bambini vittime di conflitti. Dall’indagine è emerso come il primo elemento di riabilitazione e integrazione sociale dei bambini vittime del conflitto sia l’opportunità di accesso all’educazione. Nel 1995 ha ricevuto la Nansen Medal dall’Onu per il suo contributo nelle politiche sociali e per il suo impegno per l’infanzia. E’ stata delegata Unicef per la conferenza del 1998, ed è presidente nazionale della commissione Unesco. Nel 1998 ha sposato Nelson Mandela, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid in Sudafrica e premio Nobel per la pace nel 1993; ha vissuto con lui fino alla sua morte, avvenuta nel dicembre 2013.
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