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“Sono il libraio con il papillon. Ne ho cinquanta diversi, di papillon, accumulati negli anni. Ogni giorno ne cambio uno”. Alla libreria Boutique del mistero, Vilo Vulcano, protagonista di Prisma, edizioni Tea, di Gianluca Morozzi, accoglie i pochi clienti con un’estetica e un’etica di base: “amore per le pagine scritte, per i piccoli editori, per gli autori dimenticati o sconosciuti”. La Boutique del mistero è anche la casa del libraio squattrinato che più che tra gli scaffali esercita nel retrobottega dove vive e svolge l’attività di investigatore. Un caso difficile arriva a spezzare la monotonia delle giornate in libreria dove le solite anziane, chiedono di Pirandello, Sciascia e Calvino ma non comprano nulla.

Attorno a Vilo una serie di comprimari grotteschi che rappresentano la sua rete di relazioni: l’Orrido, un motociclista di 120 chili bibliofilo, Lajos proprietario di una fumetteria e Lobo suo dipendente. Vilo non conosce la paura, o meglio, non ha paura di niente: a causa della sindrome di Urbach-Wiethe, non può provarla perché il suo cervello non funziona nella parte che induce il panico. Un prerequisito perfetto per un detective che si muove anche nei bassifondi di una Bologna notturna per lavorare, ma quando quel detective rischia di morire, la mancanza di paura può essere letale. Ma non se c’è l’Orrido a condividere lo stesso pericolo. Il caso da risolvere è un mistero nel mistero: la morte di un illusionista, Houdini Versalico, durante uno dei suoi trucchi. Il metodo investigativo di Vilo è tutto personale: “Ne ho svariati, ma talmente improbabili e all’apparenza dilettanteschi che faccio miglior figura se mantengo un velo di mistero”. E infatti. Dalle intuizioni guardando Star Trek, all’aiuto di Remedios, una donna con il potere del terzo occhio, Vilo entra nel caso da risolvere e nei guai.

E poi le donne: Zelda Versalico, la committente, di cui è affascinato e Chiara, una giovane studentessa, già fidanzata con un altro, Luciano, detto il siderurgico per la professione. Anche Chiara, come Vilo, vive una vita scissa, tra il siderurgico e il librario che, a sua volta è sempre meno libraio e sempre più investigatore, ma è solo con lui che Chiara può pensare ai trenta modi per dormire abbracciati.
La storia è costellata di citazioni di libri e film, perché Vilo Vulcano se la spiega così la sua realtà: è automatico per lui che certe risposte vengano dalla letteratura e dalle pellicole: Woody Allen, Agatha Christie, Giorgio Scerbanenco, Giuseppe Berto, Kurt Vonnegut, Timur Vermes. La risoluzione del caso del mago Houdini Versalico, a cui Vilo arriva grazie a un rovesciamento della situazione, dei ruoli e delle apparenze, non è la fine della storia: Vilo Vulcano ha ben altri misteri da affrontare, con il suo passato e con se stesso.

Gianluca Morozzi presenterà Prisma, edizioni Tea, sabato 20 marzo alle 18 per la rassegna Autori a corte. Dialoga con l’autore Riccarda Dalbuoni.

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it