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da: ufficio stampa Ordine dei Medici

Una richiesta di chiarimento ai Ministri della Giustizia, Andrea Orlando, e del Lavoro, Giulio Poletti, rispetto a quanto disposto dall’articolo 2 del decreto legislativo n. 39 del 2014 in materia di lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile. E’ quella inviata da Bruno Di Lascio, Presidente dell’Ordine dei Medici, per avere risposta in merito al provvedimento che di fatto prevede il rilascio di un certificato del casellario giudiziale per quanti vengono assunti a tempo indeterminato in attività professionali o volontarie organizzate che comportano contatti diretti o regolari con i minori. Certificato che, detto in parole povere, dimostra – anche tramite autocertificazione – che il lavoratore non ha commesso alcun reato in ‘materia’. Di ordine morale le perplessità di Di Lascio. «Riguardando soltanto quanti sono assunti a tempo indeterminato – spiega – , delinea una sorta di legittimità per tutti gli altri. Potenziali molestatori e sfruttatori ‘precari – scrive il Presidente – sono infatti esclusi da questo obbligo». Come esclusi sono quanti fanno volontariato in estraneità di un rapporto lavorativo. «Peccato – aggiunge Di Lascio – che molte attività, legate soprattutto all’infanzia, siano non solo effettuate ma addirittura garantite dalle associazioni di volontariato». Di Lascio non ha dubbi. «E’ tutto oltremodo offensivo per il lavoratore, per la sua dignità, per il suo senso della moralità». L’affondo: «Considerando che il costo della procedura ammonta a 23 euro (con rinnovo semestrale), il sospetto è che l’iniziativa, priva di supporto culturale, sia pensata più per fare cassa che altro».

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