Presentazione del Centro per la cura dei disturbi del peso e del comportamento alimentare
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da: Gruppo Salus Ferrara
Nuovo importante tassello per il percorso di cura dei pazienti che soffrono di disturbi del comportamento alimentare e di malattie psicopatologiche associate. Se ne parla in un Convegno Nazionale, il 29 aprile, organizzato dall’Ospedale Privato accreditato Salus, presso il centro convegni della Residenza S. Chiara, a Ferrara.
L’Ospedale Privato accreditato Salus apre un nuovo Centro che si propone di offrire un’assistenza integrata e multidisciplinare per la cura di pazienti affetti da gravi disturbi del peso e del comportamento alimentare.
Il Centro in particolare si pone come obiettivo di offrire un approccio innovativo multidisciplinare, che spazi dal sottopeso alla grave obesità, creando un percorso personalizzato di presa in carico, che coinvolga tutte le professionalità necessarie ad affrontare il complesso percorso di cura (internista, psichiatra, dietista, psicologo).
I disturbi del peso si presentano come condizioni eterogenee con un ampio spettro di quadri clinici e ad età differenti a partire dalla fanciullezza fino all’età adulta.
Alla base di un problema di eccesso ponderale o di sottopeso possono esserci diverse condizioni inerenti aspetti internistici, psicopatologici e legati allo stile di vita; per la creazione di un progetto terapeutico individualizzato è opportuno che queste condizioni siano oggetto di una attenta valutazione.
Un DCA può essere presente in qualsiasi condizione di peso, dal sottopeso alla grave obesità. Le Linee Guida per il trattamento dei DCA indicano come trattamento d’elezione per questa tipologia di disturbi, quello ambulatoriale multidisciplinare.
Il percorso terapeutico, con pazienti in età evolutiva, comincia con un approccio adeguato alla famiglia, considerandola una risorsa indispensabile nel percorso terapeutico del paziente, anche in casi in cui la condizione di sovrappeso e obesità sia sostenuta da un problema di discontrollo alimentare come nel Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
Che cos’è un disturbo dell’alimentazione?
Tutti possiamo avere nel nostro stile alimentare aspetti peculiari, ma quando questi elementi divengono tali da compromettere la salute, la qualità della vita e dei rapporti sociali, dobbiamo pensare ad una patologia vera e propria, cioè ad un Disturbo del Comportamento alimentare.
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) non riguardano solo lo stile alimentare, ma coinvolgono pensieri ed emozioni legate all’alimentarsi e al proprio corpo.
La caratteristica principale di tali disturbi è una focalizzazione sul peso del corpo che determina una modificazione del comportamento alimentare.
I disturbi alimentari sono l’anoressia, la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata: la presenza di un Disturbo del Comportamento Alimentare come l’Anoressia e la Bulimia in età adolescenziale può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di sovrappeso e obesità.
L’anoressia, disturbo associato a sottopeso a volte molto grave, è solitamente associata ad altri comportamenti derivanti da un’eccessiva preoccupazione per il proprio peso, le proprie forme corporee e il controllo dell’alimentazione. L’autostima è eccessivamente influenzata dal proprio peso e dalle proprie forme corporee e spesso la persona tende a sovrastimare
il suo peso, vedendosi più grassa di quanto non sia o proponendosi obiettivi molto ambiziosi che si collocano nell’area del sottopeso. Queste patologie sono diventate nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani. Si tratta di patologie complesse, conseguenti a disturbi psicopatologici, che alterano profondamente la qualità della vita dei giovani pazienti e delle loro famiglie e possono provocare conseguenze fisiche anche gravissime, in alcuni casi portare anche alla morte (RICORDIAMO CHE L’ANORESSIA è LA PATOLOGIA PSICHIATRICA A PIU ALTO TASSO DI MORTALITA’). Le alterazioni del pensiero ed emotività sono sempre più frequenti anche in età evolutiva e richiedono, per la diagnosi, la cura e la terapia, il concorso di specialisti diversi, in una strategia multidimensionale, con accenti differenziati a seconda dellʼetà del paziente, del tipo e della fase della malattia.
La bulimia invece è caratterizzata da presenza di perdite di controllo sul cibo, associate a metodiche di compenso come digiuno, uso di vomito o abuso di lassativi per evitare l’aumento di peso. Condivide con l’anoressia la preoccupazione per la forma fisica e il desiderio di magrezza.
Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da presenza di abbuffate (consistono nel mangiare grandi quantità di cibo in poco tempo senza riuscire a fermarsi) che non sono seguite da metodiche di compenso come nella bulimia nervosa e quindi è accompagnato in genere da una condizione di sovrappeso o obesità.
Una variante del disturbo da alimentazione incontrollata è costituita dalla “Night eating sindrome” (disturbo da alimentazione notturna) con prevalenza di iperalimentazione e abbuffate durante la notte.
L’impressione clinica è che la presenza di questo disturbo sia nell’età adolescenziale, sia nella popolazione adulta e in particolare nella popolazione con grave obesità, sia sensibilmente maggiore rispetto ai dati riportati in letteratura.
La presenza di un disturbo da alimentazione incontrollata è spesso la causa del fallimento di molte diete, rende inefficace il lavoro sul peso, perché la restrizione alimentare aggrava gli episodi di abbuffate e quindi paradossalmente favorisce la progressione del peso.
E’ quindi necessario diagnosticare il prima possibile la presenza di questo disturbo alimentare (attualmente si stima che la diagnosi avvenga in media dopo 8 anni dall’ esordio) diffondendo la conoscenza di questo disturbo sia nei terapeuti che si occupano a vario titolo di problemi di peso, sia nella popolazione generale.
Per il Disturbo da Alimentazione Incontrollata la presenza in popolazione generale obesa va dal 3,5 all’8% (dati italiani) arrivando al 30 % (studi americani), per cui percentuali così variabili rendono conto della difficoltà di individuazione di questo disturbo alimentare soprattutto per la poca conoscenza da parte della popolazione obesa, che spesso scambia la presenza di abbuffate con “ poca volontà o golosità ”oppure “ incapacità di stare a dieta”.
In presenza di questo disturbo dell’alimentazione è necessario un approccio multidisciplinare che miri innanzitutto alla risoluzione del disturbo, utilizzando tecniche come la terapia dialettico comportamentale, che mirano ad implementare la capacità di controllo degli impulsi e quindi l’eliminazione degli episodi di abbuffata.
Anche la condizione di sovrappeso, pur essendo una condizione molto instabile, molte volte passaggio obbligato verso l’obesità, è spesso sottovalutata. Infatti non si conoscono a fondo i fattori di rischio che comportano il passaggio all’obesità solo in una parte delle persone in sovrappeso e quindi è ancora difficile una reale azione di prevenzione secondaria. Anche la presenza di un disturbo del comportamento alimentare come il “Disturbo da Alimentazione Incontrollata” (o Binge Eating Disorder) può favorire un veloce aumento di peso o aggravare la condizione di obesità
Una ricerca fatta recentemente a Ferrara su popolazione in sovrappeso, in collaborazione con alcuni ambulatori di Medici di medicina generale (pubblicata nella rivista “ Eating and weight disorders” Manzato et al., 1915 ) ha evidenziato come a distanza di un anno, solo il 16% dei soggetti intervistati aveva mantenuto
il peso stabile, mentre il 43% era aumentato e nel 14 % l’aumento aveva portato ad obesità.
EPIDEMIOLOGIA: I DATI SULLA DIFFUSIONE E L’INCIDENZA DEI DISTURBI DCA
OBESITA’: si parla di obesità e sovrappeso come di una epidemia inarrestabile.
In effetti la prevalenza dell’obesità, se è rimasta stabile nell’ultima parte del secolo scorso fino al 1980, (tra il 1969 e il 1980 si stimava una prevalenza di 8% circa), ha iniziato ad aumentare rapidamente fino ai giorni nostri come riportato da World Health Organization Consultation on Obesity, arrivando ad interessare il 10-25% della popolazione generale in Europa.
Anche il sovrappeso (condizione che precede l’obesità) è aumentato parallelamente e in misura importante tanto che ai giorni nostri la percentuale di persone in sovrappeso e obese ha superato la percentuale delle persone in normopeso.
Sulla base dei dati PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) relativi al periodo 2011-14, si stima che in Emilia-Romagna l’eccesso ponderale coinvolga una quota rilevante (42%) di adulti 18-69enni: in particolare il 31% è in sovrappeso e 11% è obeso. La stima rilevata corrisponde in Regione a circa 930 mila persone adulte in sovrappeso e 340mila obese.
In Italia alcuni autori riportano una prevalenza di sovrappeso dal 13,7% al 23,6%, fra bambini ed adolescenti di età compresa tra i 6 e i 17 anni, mentre varia dal 3,7% al 12,3% la quota degli obesi.
ANORESSIA E BULIMIA
Secondo i dati pubblicati nel “programma regionale per i DCA 2009/12” dell’assessorato alla sanità della Regione ER, tre milioni di persone in Italia soffrono di questi disturbi e decine di milioni di giovani nel mondo si ammalano ogni anno. I dati epidemiologici ricavati dagli studi più recenti indicano che nelle ragazze in età a rischio – fra 15 e 30 anni – l’incidenza dei DCA (anoressia, bulimia, BED) è di 540 nuovi casi su 100.000 abitanti, di cui 102 casi/100.000 sono per anoressia e 438 casi/100.000 per bulimia, mentre per binge eating disorder e DCA-NAS si calcola che siano circa 5-10% tra i pazienti obesi o tra quelli che cercano di perdere peso abusando di prodotti dimagranti .I valori relativi alla prevalenza dell’anoressia nervosa oscillano tra 1,4 e il 2,8% (0,24% per i maschi). Lo stesso si può dire per la bulimia nervosa, con prevalenza intorno al 5%. I dati ci indicano invece per le donne una prevalenza dello 0,9% per l’anoressia nervosa, dell’1,5% per la bulimia nervosa e del 3,5% per il disturbo da alimentazione incontrollata.
In Emilia-Romagna aumentano i pazienti seguiti dal sistema sanitario per disturbi del comportamento alimentare: nel 2010 erano 525, nel 2013 hanno raggiunto quota 602. Il disturbo più’ diffuso è l’anoressia: nel 2012 i pazienti sono stati 266. In forte aumento i casi di bulimia: nel 2011 erano 99, nel 2013 erano 128.
IL CONVEGNO
In occasione dell’avvio del nuovo Centro per la Cura dei disturbi alimentari, L’Ospedale Privato accreditato Salus, ha promosso e organizzato un convegno nazionale, con l’obiettivo di aprire una riflessione ed un confronto tra esperti e specialisti del settore, sui disturbi del peso e sui disturbi del comportamento alimentare come fattori di rischio presenti dal sottopeso al sovrappeso e sulle dinamiche che possono concorrere al fallimento degli approcci terapeutici tradizionali.
L’iniziativa, che si terrà il 29 aprile p.v. a Ferrara presso il Centro Convegni della Residenza S. Chiara, prevede la partecipazione di professionisti relatori ed esperti di fama nazionale, che si confronteranno sui diversi punti di vista, psichiatrico, psicologico, medico internistico, nutrizionale.
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