Presentazione a Scortichino del libro di Bracciano Lodi ed Edmo Mori
Tempo di lettura: 2 minuti
Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 30-04-2019.
Le celebrazioni del centenario della Grande Guerra si sono concluse, ma non è ancora spenta l’eco sulla storia dei 2000 soldati di Bondeno e frazioni, partiti per il fronte tra il ’15 e il ’18. Un’occasione, la riscoperta di quei giorni drammatici del primo conflitto mondiale, per riprendere il discorso anche sul contesto economico, politico e sociale di quei giorni, nel territorio matildeo. Venerdì 3 maggio, alle ore 20,30, la Cooperativa “Arte e spettacolo” di Scortichino proporrà una serata di approfondimento sul tema, che verterà proprio sul libro scritto da Bracciano Lodi ed Edmo Mori, ed intitolato: “1918-2018. Cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale: Bondeno ricorda i primi vent’anni del ‘900”. Un libro che si avvale anche della prefazione del sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, che in veste di “storico” ha inquadrato il fenomeno ed ha voluto promuovere un articolato cerimoniale sulla Grande Guerra. «Il volume di Lodi e Mori – dice il sindaco – non è un libro canonico sulle vicende belliche, ma un capitolo di una vasta bibliografia dei due autori, che vuole ricostruire un periodo storico, partendo all’economia, i costumi, le vicende politiche locali, ed anche il contesto sociale. Senza dimenticarne le conquiste e le opere di ingegneria, che hanno segnato un’epoca: penso al noto superamento del medievale impianto della Chiavica Bova e l’inaugurazione della Botte Napoleonica, ma anche all’epoca delle bonifiche, la successiva costruzione delle Pilastresi, con la sua rete di canali, le conquiste agrarie e la realizzazione delle scuole del primo dopoguerra». In tutto questo, la storia dei circa 2000 soldati matildei, partiti per il fronte, dei quali 350 non fecero purtroppo ritorno, mentre altri 110 morirono dopo la fine del conflitto per le conseguenze dell’evento bellico.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani