Presentati i dati sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel 2014
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Qualità dell’aria in Emilia Romagna, i dati 2014 nel Report regionale. Concentrazione media annuale di polveri sottili ai minimi storici; in calo, seppure ancora elevati, i valori dell’ozono. L’assessore Gazzolo: “Dati incoraggianti, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Messi a bilancio oltre 3 milioni di euro per il miglioramento della qualità dell’aria. Il lavoro prosegue con i Comuni e le Regioni limitrofe per adottare azioni strutturali contro l’inquinamento. Entro il 2015 l’approvazione del Piano aria integrato”
La concentrazione media annuale di polveri sottili (PM10) ha confermato i minimi storici raggiunti nel 2013; rispettato nel 77% delle stazioni di monitoraggio il limite dei 35 superamenti giornalieri (contro il 28% del 2012 e il 38% del 2013).
Rispettati in tutta la regione anche i valori limite annuali per la protezione della salute umana, sia per le polveri sottili sia per quelle ultrasottili. Confermata l’assenza di criticità per gli inquinanti storici quali monossido di carbonio e biossido di zolfo.
Bene anche il benzene, la cui concentrazione nell’aria si è progressivamente ridotta e ora è stabilizzata su valori sensibilmente inferiori al limite in tutte le stazioni. In diminuzione dal 2011 l’ozono, anche se continua a registrare valori superiori ai limiti.
In calo anche la media annuale del biossido d’azoto: il limite della media annua è stato rispettato in 36 delle 40 stazioni della rete regionale di monitoraggio.
Sono questi, in sintesi, i dati 2014 sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna, contenuti nel Report realizzato da Regione e Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente),presentato oggi alla stampa dall’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo e dal direttore generale di Arpa Franco Zinoni.
“Sono dati positivi e incoraggianti, che confermano l’efficacia delle azioni finora intraprese ma che al tempo stesso ci spronano a non abbassare la guardia – ha commentato l’assessore Gazzolo -. Nel bilancio 2015 abbiamo messo a bilancio oltre 3 milioni di euro per azioni destinate al miglioramento della qualità dell’aria.
Entro l’anno approveremo il nuovo Piano aria integrato regionale e stiamo già ragionando con i Comuni per passare, rispetto ai blocchi del traffico, da misure di tipo emergenziale ad azioni strutturali”.
Al contempo, poiché i dati indicano che il 50% dell’inquinamento dell’aria deriva dalle regioni limitrofe, l’assessore ha ribadito “la necessità di continuare a lavorare nell’ambito del protocollo del Bacino padano per intraprendere azioni comuni per il miglioramento dell’aria, tra cui il progetto europeo ‘Life Prepair’ del quale ci attendiamo l’approvazione entro l’estate”.
Zinoni ha evidenziato in particolare come “i valori registrati per le polveri sottili sono ai minimi storici a parità di condizioni meteo rispetto agli anni passati.
Rimangono invece lontani gli obiettivi programmati per l’ozono, anche se i valori si sono ridotti”.
Il Report è disponibile in versione integrale sul sito web di Arpa-Emilia-Romagna
Risorse e azioni intraprese dalla Regione
3 milioni e 350 mila euro per azioni destinate al miglioramento della qualità dell’aria. Sono quelli messi a bilancio 2015 dalla Regione Emilia-Romagna:1 milione e 900 mila euro è destinato ad azioni per il miglioramento della qualità dell’aria; 650 mila euro alla gestione delle reti di monitoraggio qualità dell’aria; 800 mila euro al cofinanziamento del progetto “Life Prepair”, che interessa il miglioramento della qualità dell’aria del Bacino del Po.
A questi si sommano circa 153 milioni di euro per il settennato 2014-2020 previsti nei Piani operativi regionali Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) e Psr (Piano di sviluppo rurale), che finanzieranno azioni di efficienza energetica, energie rinnovabili, infrastrutture e sistemi di trasporto sostenibili, piste ciclabili e percorsi pedonali, ammodernamento aziende agricole, riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra dall’agricoltura, migliore gestione di fertilizzanti e pesticidi.
I DATI DEL REPORT NEL DETTAGLIO
Polveri fini (PM10, PM2,5)
La concentrazione media annuale di PM10 nel 2014 ha confermato i minimi storici raggiunti nel 2013. É stato rispettato in tutte le stazioni il valore limite annuale per la protezione della salute umana previsto dalla normativa europea (40 microgrammi per metro cubo) e per il PM2,5 (25 microgrammi per metro cubo).
Il numero di superamenti del valore limite giornaliero (meno di 35 superamenti anno della concentrazione media giornaliera di 50 μg/m3) è diminuito nelle stazioni di fondo urbano/suburbano e da traffico, dove si registrano tuttavia ancora situazioni di non rispetto del limite.
Solo nelle stazioni di fondo rurale, per la seconda volta dal 2008, tutti i valori sono risultati inferiori al valore limite giornaliero.
Complessivamente il limite dei 35 superamenti giornalieri di PM10 è stato rispettato nel 77% delle stazioni di monitoraggio, contro il 28% del 2012 e il 38% del 2013.
Analizzando i dati delle polveri fini dell’ultima stagione (compresa tra ottobre 2014 e marzo 2015), emerge una situazione complessivamente migliore rispetto allo stesso periodo degli anni passati: in quasi tutte le stazioni i superamenti della soglia delle polveri sono stati inferiori alla media di quelli verificatisi nello stesso periodo degli otto anni precedenti.
Per alcune stazioni il numero di superamenti è stato addirittura il più basso degli ultimi otto anni: Corte Brugnatella (Pc), Montecucco (Pc), Parco Ferrari e San Francesco (Mo), San Felice (Bo) e De Amicis (Bo), Isonzo (Fe), Savignano (Fc).
Mettendo a confronto, nel semestre ottobre 2014/marzo 2015, il numero medio di superamenti giornalieri e il numero di giorni meteorologicamente favorevoli all’accumulo di polveri sottili, negli ultimi nove anni il rapporto è stato tendenzialmente in diminuzione, passando da 55 giorni su 111 della stagione 2006/07 (49%) ai recenti 30 su 105 del semestre 2014/15 (28%).
Anche per il PM2,5la concentrazione media annuale è risultata in ulteriore miglioramento rispetto agli anni precedenti, con valori inferiori al limite annuale (25 μg/m3) in tutte le 21 stazioni di misura. Se invece si analizza il limite giornaliero del PM10 (media oraria giornaliera da non superare per più di 35 volte=50 microgrammi/m3), sono 8 le stazioni che l’hanno superato nel 2014, pur evidenziando in tutti i casi una netta riduzione del numero dei superamenti rispetto agli anni precedenti.
A Piacenza è successo per una stazione su 4, a Parma 2 su 4, Reggio-Emilia una su 5, Modena 2 su 6, Forlì-Cesena 1 su 5, Rimini una su 5.
Le stazioni nelle quali il limite non è stato rispettato sono: Giordani-Farnese a Piacenza (38 superamenti contro i 71 del 2012 e 43 del 2013), Cittadella (44 contro i 70 del 2012 e 40 del 2013) e Montebello (61 contro i 115 del 2012 e 80 del 2013) a Parma, Timavo a Reggio nell’Emilia (50 contro i 93 del 2012 e 56 del 2013), Remesina a Carpi – Modena (38 contro gli 85 del 2012 e 45 del 2013), Giardini a Modena (36 contro gli 85 del 2012 e 51 del 2013), Savignano (44 contro gli 83 del 2012 e 45 del 2013) a Savignano sul Rubicone (Fc), Flaminia a Rimini (52 contro gli 89 del 2012 e 68 del 2013).
A Bologna, Ravenna e Ferrara non si è verificato alcun superamento.
Biossido d’azoto (NO2)
Nel 2014 solo in 4 delle 40 stazioni della rete regionale di monitoraggio non è stato rispettato il limite della media annua di biossido d’azoto (NO2).
Si tratta di stazioni collocate a bordo strada: “Porta San Felice” a Bologna, “Via Giardini” a Modena, “Giordani-Farnese” a Piacenza e “San Francesco” a Fiorano Modenese.
Un dato in costante calo, perché nel 2012 le stazioni dove non era stato rispettato il limite erano otto ed erano sei nel 2013.
Le province nelle quali è stato rispettato il limite della media annua sono Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Ozono (O3)
Il numero di superamenti dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (media massima giornaliera calcolata su 8 ore superiore a 120 microgrammi per metro cubo) dell’ozono, dal 2011 è diminuito nelle stazioni di fondo rurale e urbano/suburbano e ha raggiunto il minimo storico nel 2014.
Andamento favorito dalle condizioni meteorologiche registrate l’anno scorso, con una percentuale di giorni favorevoli alla formazione di ozono inferiore ai valori registrati nel precedente decennio (2004-2013).
La soglia di informazione alla popolazione (media oraria=180 microgrammi per metro cubo) è stata invece superata anche nel 2014 in tutte le stazioni che misurano l’ozono, seppure in numero più contenuto rispetto agli anni precedenti.
Altri inquinanti (CO, SO2, Benzene)
I dati 2014 confermano che gli inquinanti primari, quali monossido di carbonio e biossido di zolfo, che in passato costituivano il principale problema di inquinamento delle aree urbane e industriali, non presentano alcuna criticità.
La concentrazione in aria di benzene si è progressivamente ridotta, stabilizzandosi su valori inferiori al limite anche nelle aree urbane e industriali.
Le fonti dell’inquinamento
L’ultimo inventario delle emissioni in atmosfera delle principali sostanze inquinanti e climalteranti stima quali fonti principali legate all’inquinamento diretto da polveri (PM10) la combustione non industriale (riscaldamento residenziale di cui la pressoché totalità deriva dall’impiego di biomassa come combustibile), che rappresenta il 40% del totale, e il traffico su strada, che contribuisce per il 34%, seguiti dai trasporti non stradali e dall’industria.
I trasporti stradali sono i principali responsabili anche delle emissioni di ossidi di azoto (NOx), contribuendo per il 57%, seguiti dalle attività industriali e di produzione di energia.
Il traffico incide per il 39% sulle emissioni di monossido di carbonio (CO) e rappresenta anche la principale fonte di emissioni di sostanze climalteranti, essendo responsabile del 25% delle emissioni di anidride carbonica (CO2 equivalente).
La concentrazione media di fondo di inquinanti secondari come PM10, PM2,5 e Ozono in Emilia-Romagna dipende in buona parte dall’inquinamento a grande scala tipico della Pianura padana.
In particolare le polveri PM10 e PM2,5 sono in parte (30-50%) di origine secondaria ovvero sono prodotte da reazioni chimico-fisiche che avvengono in atmosfera a partire da inquinanti precursori come l’ammoniaca (NH3) emessa principalmente dalle attività agricole e zootecniche, gli ossidi di azoto (NOx), i composti organici volatili (COV) dovuti principalmente all’uso di solventi.
I dati della Qualità dell’aria in tempo reale
Arpa Emilia-Romagna pubblica quotidianamente i dati relativi alla qualità dell’aria sul proprio sito web (www.arpa.emr.it) in diversi modi. Oltre al dettaglio provinciale, stazione per stazione, per i seguenti inquinanti: Particolato (PM10 e PM2,5); Ozono (O3); Biossido di Azoto (NO2); Benzene (C6H6); Monossido di Carbonio (CO), da quest’anno vengono diffusi la situazione riassuntiva regionale quotidiana della qualità dell’aria e quella specifica relativa all’ozono.
Quest’ultima è la novità più importante, in quanto risponde all’obbligo di comunicare alla popolazione (previsto dall’art. 8 del D.Lgs. n. 155/2010) il verificarsi di un superamento della soglia di informazione o di allarme per l’ozono.
Il bollettino indica per ogni superamento le informazioni previste dalla normativa relative alla durata del superamento e all’orario nel quale esso è avvenuto.
Infine, i dati sulla qualità dell’aria sono disponibili anche su mappa, in particolare quelli di Valutazioni e Previsioni di qualità dell’aria e i dati dalle stazioni di monitoraggio, per i seguenti inquinanti: PM10, PM2,5, Biossido d’azoto, Ozono e Indice di Qualità dell’aria.
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