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Poste, distribuzione della corrispondenza a giorni alterni, la Regione Emilia-Romagna chiede un confronto con Poste Italiane. Petitti: “Noi a fianco dei Comuni, occorre trovare soluzioni condivise per superare i problemi”

Articolo pubblicato il 13 Aprile 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La Regione chiede un impegno per salvaguardare la qualità del servizio.

Bologna – La Regione è a fianco dei Comuni affinchè Poste italiane garantisca la qualità dei propri servizi su tutti i territori dell’Emilia-Romagna. E il problema della distribuzione della posta è tra i primi a dover essere affrontato e risolto.
“Va premesso, però, che come Regione non abbiamo nel merito una competenza specifica – spiega Emma Petitti, assessore regionale al riordino istituzionale – ma questo non vuol dire che non si stia lavorando intensamente affinchè non si perda di vista la valenza di servizio pubblico che Poste Italiane è chiamato a svolgere. Del resto, in questi anni il continuo e serrato confronto con Poste italiane, da noi fortemente praticato, ha evitato la chiusura di molti uffici postali, a partire dalla salvaguardia di quelli posti nelle aree colpite dal sisma del 2012”.
La Regione ha già richiesto alla Direzione regionale di Poste italiane un incontro per valutare le criticità, sia sul versante sportelli disponibili al pubblico, sia sul versante della distribuzione della corrispondenza.
“Attendiamo ancora una risposta – aggiunge Emma Petitti – che credo non possa tardare ulteriormente. Resta confermato il nostro impegno ad un confronto con Poste italiane per far sì che i problemi che si stanno manifestando vangano rapidamente affrontati e risolti”
I temi su cui la Regione Emilia-Romagna vuole confrontarsi a livello territoriale sono all’attenzione di un tavolo di lavoro convocato dal ministro Enrico Costa che, per competenza, affronterà il tema sul piano nazionale.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
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