Pop Histories:l’arte di Giuliano Trombini al Museo Michelangiolesco di Caprese
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Da: Organizzatori
Caprese Michelangelo– Dal 3 al 30 settembre 2016 il Museo Michelangiolesco di via Capoluogo 1, a Caprese Michelangelo (Ar), ospita “Pop Histories”, mostra personale di Giuliano Trombini a cura di Giovanni Pichi Graziani. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Caprese Michelangelo e realizzata grazie alla collaborazione di Associazione Soljaris, Albergo Ristorante Cristallo, Contemporart e Camping Michelangelo, sarà visitabile dal lunedì al venerdì con orario continuato 10/19 e il sabato e la domenica con orario 9,30/19,30. Venerdì 9 settembre è prevista l’inaugurazione ufficiale alla presenza del noto artista pop ferrarese e delle autorità. Si comincia alle ore 18 con la presentazione della mostra. Alle ore 19 l’aperitivo al Museo Michelangiolesco. Alle 20 conclusione con la cena al ristorante "Cristallo" (è consigliata la prenotazione).
Il settembre artistico di Caprese è nel segno di uno dei più apprezzati autori contemporanei emiliani: Giuliano Trombini. Al Museo Michelangiolesco una serie di opere dove pop art, impressione e macchia si incontrano. I paesaggi notturni, illuminati dalle sole insegne e lampioni, rievocano quella fatale attrazione e meraviglia che l’inventore Edison portò nelle città della seconda metà dell’Ottocento, vestendole a giorno anche dopo il tramonto. «Trombini non perde la meraviglia d’un mondo trasfigurato dall'elettricità, della frenesia d’una città sempre sveglia in cui le figure umane danzano nel caos urbano dei jazz club, dei caffè e delle strade – afferma il curatore Giovanni Pichi Graziani. – Non è udibile il rumore dei motori, non c’è smog a turbare l’aria. Le auto, impilate nel traffico, illuminano con i loro fari le strade come fossero luci d’un albero vestito a festa. Ogni sua opera sembra essere sotto l’influenza di una stasi temporale che traghetta lo spettatore in un’altra epoca, resa però con una tale freschezza da apparire come un continuo presente». Nell’arte di Trombini affiorano i suoi ricordi, epurati da ogni male o fastidio, idealizzati e sfumati in una serie di macchie di luce.
«I colori non riproducono superfici anonime che, baciate dalla luce, emergono dall'oscurità della notte. Al contrario, riscattano figure e persone care dal buio della dimenticanza – conclude il curatore. – A essere rappresentati non sono i soggetti in sé, ma la loro immagine alterata dal fluire presente di ricordi passati».
Giuliano Trombini è originario della provincia di Ferrara, dove vive e lavora. Inizia la sua attività artistica come cartellonista e grafico pubblicitario e contemporaneamente si dedica alla pittura. Tiene la sua prima mostra nel 1970 e partecipa a varie estemporanee, ricevendo riconoscimenti e premi. Esegue diversi murales a Firenze, Napoli e illustra copertine di libri, romanzi e fanzine. Dalla metà degli anni Settanta si dedica alla pittura come sua attività esclusiva, trovando favorevole accoglienza tanto in Italia quanto all’Estero. Nel tempo è stato invitato a partecipare a importanti esposizioni collettive nazionali e internazionali. Numerose e di successo le mostre personali nelle principali gallerie italiane.
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