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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

La scorsa notte è stata affondata un’imbarcazione a motore di un pescatore di mestiere coinvolto nel progetto di recupero della biodiversità in territorio di Ostellato.
Oltre a causare danni economici rilevanti al pescatore, l’azione ha fatto attorcigliare le reti posate alla barca affondata, rendendone difficile il recupero e la successiva liberazione dei pesci.
Il gesto sembra riconducibile, come già accaduto, alle manifestazioni di dissenso al progetto di contenimento del pesce siluro, che alcuni pescatori di mestiere stanno eseguendo secondo le regole stabilite dalla Provincia.
Opinioni contrarie che tuttavia non rappresentano l’intero mondo della pesca sportiva e ricreativa, le cui voci principali hanno invece dimostrato spirito collaborativo nei recenti incontri in Castello con associazioni, gruppi e rappresentanze del settore.
I pescatori di mestiere ricevono i controlli regolari della Polizia provinciale che, nel caso ravvisi violazioni alle disposizioni stabilite, possono incorrere in sanzioni fino alla sospensione dall’attività.
Alcuni pescatori di professione in provincia di Ferrara hanno ripetutamente segnalato reti abusive poste dai bracconieri.
“Questi atti vandalici non hanno alcun senso – dice il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – perché la strada giusta è quella del recente appello rivolto alla Regione dal presidente della Provincia per chiedere un giro di vite sul problema del bracconaggio, perpetrato da pescatori in prevalenza provenienti dall’Est Europa, e della collaborazione di gruppi e associazioni sportive e ricreative”.
“Stiamo correndo il rischio – termina Castagnoli – di perdere di vista l’obiettivo comune di tutte le categorie di pescatori provinciali che è, e deve essere, di salvaguardare la nostra fauna ittica e impedire che i nostri canali siano saccheggiati da bracconieri e gente senza scrupoli”.

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