di Francesca Ambrosecchia
Coloro che operano nel settore della politica sono universalmente riconosciuti come buoni comunicatori, o almeno questa dovrebbe essere una delle loro doti.
Tale abilità è funzionale al conquistare il consenso delle persone per mobilitarle all’azione e per rappresentare il partito al quale si appartiene, i suoi obiettivi e progetti.
Spesso assistiamo, soprattutto in periodo elettorale, a veri e propri scontri che scaturiscono da dibattiti organizzati, in cui gli esponenti coinvolti tendono a sottolineare la loro contrapposizione rispetto all’altro: si ergono su questo dato per sostenere le loro tesi. Viene spontaneo chiedersi se comporti un maggior seguito e quindi un maggior successo, parlare male degli altri piuttosto che bene di se stessi e dei propri programmi. Tutti noi, anche se involontariamente, tendiamo a ricordare maggiormente nel lungo periodo, le informazioni negative, quindi l’accusa rivolta all’avversario: facendo caso a tale dato, è quindi su questo che la comunicazione in politica deve far leva?
“La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro”
Roberto Gervaso
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…
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Redazione di Periscopio
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