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Ultima settimana per andare a vedere come 42 artisti contemporanei hanno rappresentato in questi ultimi anni le terre attraversate dal Po, la sua gente e le caratteristiche tutte padane di volti e paesaggi. Una visione racchiusa nella carrellata di quadri esposti alla mostra “Pittori fantastici nella Valle del Po”, al Pac-Padiglione d’arte contemporanea, accanto all’ingresso di Parco Massari in corso porta Mare a Ferrara, visitabile fino a domenica 27 settembre 2020.

“Affettazione liturgica” di Enrico Robusti

Un’opportunità per spaziare dai paesaggi pianeggianti degli argini fino ai volti grotteschi di chi ci abita e può essere votato alla liturgia dell’affettatrice di culatello e prosciutto o alla meticolosa documentazione di quel mostro reale e vivente delle acque fiumane che è il pesce siluro.

“Siluro” di Marcello Carrà

Ed è anche occasione per andare a osservare da vicino lo spettacolare “Notturno padano” che campeggia su manifesti e striscioni promozionali della mostra, un olio su tavola con quella luna-faro a illuminare i campi di una piccola comunità rurale dove, al primo colpo d’occhio, si intravedono sagome di animali tra frutteti, borgo e campi distribuiti sulla riva del Po attraversato dal ponte di ferro ferroviario.

“Notturno padano” di Adelchi Riccardo Mantovani sulla copertina del catalogo della mostra con sopra la linea del fiume Po

Bisogna guardare bene per arrivare a distinguere – in mezzo a pecore e maiali d’ordinanza – una tigre, una famigliola di elefanti, una giraffa che bruca un albero. L’opera, scelta come immagine dei manifesti e della copertina del catalogo della mostra, è firmata da Adelchi Riccardo Mantovani, artista nato nel 1942 a Ro, in provincia di Ferrara, che in qualche modo aggiorna in termini di arte contemporanea quella capacità di evocazione fantastica di cui è stato eccezionale cantore letterario Ludovico Ariosto e che a Ferrara aveva trovato nella pittura tardo-rinascimentale di Dosso Dossi un grande interprete, contagiato dal gusto dell’opera fiamminga e fantasmagorica di Hieronymus Bosch. Questa è anche una delle opere rappresentative del contributo di artisti ferraresi alla mostra, che spazia poi su tutto l’ampio territorio geografico nazionale attraversato dal fiume Po, a partire dalla fonte montana sul Monviso fino, appunto, al Delta.

Sala con l’esposizione anche degli artisti ferraresi della mostra “Pittori fantastici nella Valle del Po”, Palazzina Marfisa di Ferrara (foto GioM)

La mostra è curata da Camillo Langone e contiene una micro-sezione curata dal critico Lucio Scardino per dare spazio a sette pittori rappresentativi dell’area ferrarese. Ecco dunque Aurelio Bulzatti con la sua “Trilogia estense” fatta di tre quadretti dedicati in successione a “strada, sogno e fiume”; la carta-lenzuolo dove Marcello Carrà dà prova della sua talentuosa vocazione naturalistica a tratteggiare a colpi di penna biro un siluro lungo oltre tre metri; Gianfranco Goberti con una raffinata versione quasi concettuale del “Paesaggio padano” reso con grafite e acrilico su carta; l’acrilico usato da Sergio Zanni come un acquerello per descrivere pianura e argini nostrani. Notevole anche la capacità veristica di fotografare un pezzetto di urbanizzazione rurale senza risparmiarne i dettagli privi di idealizzazione, con tanto di tettoie in amianto e finestre in acciaio anodizzato, di cui dà conto il grande olio su tela non intelaiata di Nicola Nannini, intitolato “Sotto un cielo d’autunno”.

“Sotto un cielo d autunno” di Nicola Nannini

Armoniosa disarmonia quella del collage di Luca Zarattini che con la sua tecnica mista dell’opera intitolata “In foce” regala scorci resi astratti dove si possono immaginare spunti visivi delle barche tipiche del Delta del Po (le batane), anatre e canneti, trasfigurati nel suo stile che riconcilia la vista e rende ariosa e personalissima la sua visione tutta contemporanea del paesaggio lagunare.

“In foce” di Luca Zarattini

“Pittori fantastici nella Valle del Po”, al Pac-Padiglione d’arte contemporanea (corso Porta Mare 5, Ferrara) fino a domenica 27 settembre 2020, aperto da martedì a domenica ore 10-13 e 16-19.30

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


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