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Da ufficio stampa Lega Modena

Le province di Modena e Ferrara producono oltre il 70% delle pere italiane, ma oggi questo settore, così come l’intero ortofrutta, è sottoposto alla concorrenza sleale di certi paesi stranieri. Durante la campagna elettorale il candidato capolista al proporzionale della Lega per queste due province, Carlo Piastra, ha visitato imprenditori che lavorano nel settore per riaccendere i riflettori su un settore fondamentale per l’economia del territorio, ma sotto

La campagna elettorale del capolista alla Camera per Modena e Ferrara, Carlo Piastra, continua in questi giorni tra le campagne delle due province per incontrare gli imprenditori del settore ortofrutticolo. Le preoccupazioni da parte degli stessi non mancano, davanti ad una concorrenza sleale che potrebbe mettere a rischio le due province, produttrici del 70% delle pere di tutto il Paese. Un mercato, che ha bisogno di aprirsi ad un maggiore export, portando all’estero non solo il prodotto in sè, ma anche un certo modo di coltivare il prodotto per renderlo di alta qualità.

“E’ evidente, le imprese modenesi e ferraresi – commenta Carlo Piastra – giocano su piani differenti da quelle straniere, perché, se le prime devono sottostare a regole rigidissime e ad imposte così elevate, le secondo posso giocare a ribasso. A rimetterci sono prima di tutto tanti posti di lavoro che, davanti a tale concorrenza sleale, sono messi a rischio proprio nelle province di Modena e Ferrara, e di conseguenza anche i consumatori che si ritrovano con sempre meno prodotti di qualità nostrani.”

Dietro al prezzo delle pere modenesi e ferraresi, vi è un’analisi ancora più profonda da fare. Infatti, se il guadagno nel mercato delle pere è di 0,88 euro per kg, in quello del consumo sale a 2,20 euro. Un aumento che deriva dall’eccesso di imposte e di costi per compilazione della burocrazia, che ricade sul consumatore finale, impedendo nè al produttore nè al commerciante, di poter avere il margine necessario per investimenti futuri.

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