Piano vaccinale, la maggioranza in Regione Emilia-Romagna chiede al Governo più chiarezza per le prossime fasi
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Da: Ufficio Stampa Gruppo PD Emilia-Romagna
Piano vaccinale, la maggioranza in Regione Emilia-Romagna chiede al Governo più chiarezza per le prossime fasi e di dare priorità a insegnanti e personale scolastico e dei servizi educativi, persone con disabilità, non autosufficienti e Loro caregiver
Depositata una risoluzione sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza (Partito Democratico, Lista Bonaccini Presidente, Emilia-Romagna Coraggiosa, Europa Verde). Sarà discussa in Commissione Sanità martedì prossimo 26 gennaio
Il piano vaccinale anti Covid-19 viene attuato, tramite la gestione delle somministrazioni, dalle Regioni che seguono la strategia decisa dal Governo a livello nazionale. La maggioranza di Viale Aldo Moro formata da Partito Democratico, Lista Bonaccini Presidente, Emilia-Romagna Coraggiosa, Europa Verde ha depositato a riguardo una risoluzione unitaria che sarà discussa nella prossima seduta della Commissione IV Sanità.
“Il nostro intento è di formalizzare alcune sollecitazioni al Governo, ben consapevoli che serva chiarezza ed equità nell’accesso ai vaccini dopo l’attuazione della prima fase del piano nazionale che punta alla resilienza degli ospedali e del sistema sanitario. Il primo obiettivo infatti è di rendere covid free le strutture sanitarie e le strutture residenziali per anziani e, contestualmente, vaccinare le persone che presentano un più alto rischio di complicazioni e di mortalità e quindi più vulnerabili” sintetizza la Capogruppo Pd in Consiglio regionale Marcella Zappaterra.
In un secondo momento, stante che l’accesso alla vaccinazione dipende dall’effettiva disponibilità delle dosi, il Piano nazionale prevede che sarà il turno degli over 80. Successivamente si inizierà a vaccinare tutta la popolazione over 60 e le persone di ogni età a forte rischio per più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità, lavoratori di categorie essenziali come insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine e del soccorso, residenti in situazioni comunitarie. Una volta completate le fasi precedenti, inizierà la vaccinazione di massa di tutte le persone maggiori di 16 anni.
“Chiediamo – richiama Zappaterra, prima firmataria del documento – che la Regione solleciti il Governo perché indichi con il maggior dettaglio possibile quali siano le categorie e le patologie inserite nelle rispettive fasi del piano vaccinale nazionale, al fine di rendere trasparente e comprensibile l’ordine di priorità individuato e, conseguentemente, attuato a livello regionale. La nostra posizione è che il Governo debba indicare con chiarezza, tra i soggetti a cui somministrare prioritariamente la vaccinazione, gli insegnanti e il personale della scuola e dei servizi educativi, le persone con disabilità, le persone non autosufficienti e i loro caregiver. La Regione Emilia-Romagna, dal canto suo, dovrà valutare di ampliare i punti vaccinali nel territorio per una distribuzione adeguata e omogenea per far fronte alla fase di vaccinazione di massa, compresa la possibilità di somministrazione a domicilio per le persone più fragili”.
“Il piano nazionale prevede che nel corso della sua attuazione, che dipende anche dalla reperibilità delle dosi, dalla loro produzione e commercializzazione, possano essere attuate strategie di tipo adattativo qualora venissero identificate particolari categorie a rischio o gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell’infezione nella comunità. Quello che ci preme, ribandendo il nostro pieno appoggio a quanto finora attuato dalla Regione Emilia-Romagna – sottolinea la Capogruppo dem in Emilia-Romagna – è che la somministrazione dei vaccini prosegua al meglio e qualora sia necessario compiere scelte tra una categoria o un’altra, esse siano eque, eticamente fondate e trasparentemente motivate”.
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