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Bologna, 23/12/21 – Oggi Europa Verde voterà “no” al Piano integrato regionale dei trasporti (PRIT), raccogliendo anche le indicazioni che vengono dai gruppi locali dei Verdi che da anni si oppongono a nuove opere stradali e autostradali che consumano suolo e incrementano il traffico motorizzato privato e il trasporto di merci su gomma, mentre l’emergenza climatica richiede di abbandonare questo modello di mobilità e di ridurre i gas serra a carico del sistema di trasporto.
“Nessuno si sorprenda per questo voto contrario – afferma la capogruppo regionale di Europa Verde Silvia Zamboni -. È un piano datato, che si innesta in un quadro ambientale già critico, certificato dalla condanna da parte della Corte di giustizia europea per lo sforamento per più anni dei limiti delle polveri sottili, e confermato in questi giorni dall’emergenza smog. Ed è un piano che non tiene conto dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti fissati dalla Legge sul clima dell’Unione europea che al 2030 impone di ridurre i gas serra del 55 per cento. Alcune opere presenti nel Prit vanno in direzione opposta a un approccio che tenga nel dovuto conto la sostenibilità ambientale e climatica. Sono opere contestate da decenni dai Verdi, come la  bretella Campogalliano-Sassuolo, l’autostrada Cispadana, la Ti-Bre, la quarta corsia autostradale da Modena a Piacenza, il Passante di Mezzo di Bologna, l’ampliamento dell’aeroporto di Parma con specializzazione cargo. C’è ancora troppo asfalto in questo PRIT e poca cura del ferro”.
Sul senso politico del voto contrario al Prit, la capogruppo Zamboni afferma: “Voglio infine ricordare che martedì è stato lo stesso presidente Bonaccini a sottolineare che dentro la maggioranza ci sono opinioni diverse, una divergenza che non mette in discussione la nostra appartenenza a questa coalizione di centrosinistra, nella quale ci ritroviamo pienamente, ma nella quale siamo entrati con la consapevolezza che sul Prit ci saremmo trovati su posizioni diverse. Del resto, siamo una coalizione in cui si cerca di fare sintesi nel rispetto reciproco”.
Europa Verde ha fatto invece dichiarazione di voto favorevole al documento sulla mobilità sostenibile. “I Verdi si riconoscono appieno nel documento sulla mobilità sostenibile, al quale darò convintamente voto favorevole. È un documento che va in direzione della svolta verde, impegnando quasi 3,6 miliardi di euro di investimenti tra risorse statali e regionali. Prevede interventi sul trasporto merci su ferro, come il ferrobonus, un incentivo per incrementare il trasporto su ferro delle merci verso il porto di Ravenna. Nel documento ci sono il tram di Bologna e il potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano bolognese (Sfm). Su questo ultimo progetto occorre però fare di più. Per questo sono soddisfatta che, martedì, nella sessione di bilancio, sia stato approvato dall’Assemblea il mio emendamento al DEFR che chiede che finalmente si realizzino appieno gli accordi del 2007 per quanto riguarda il Sfm: cadenzamento delle corse ai 30 minuti, completamento delle stazioni mancanti e delle linee passanti all’interno della stazione di Bologna per collegare le otto linee che costituiscono l’ossatura di questa rete di linee ferroviarie, che rappresenta una vera e propria metropolitana di superficie. Ora ci impegneremo per fare allocare le risorse necessarie. Per quanto riguarda le ferrovie, ricordo poi l’elettrificazione completa di tutte le linee ferroviarie. Tra gli elementi positivi anche gli investimenti per il rinnovo delle flotte di bus dando la prevalenza ai mezzi elettrici, come aveva chiesto Europa Verde.  I Verdi non vogliono certo criminalizzare chi per necessità usa l’auto, ma contribuire a creare delle alternative sostenibili e affidabili”.

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