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Piano banda ultra larga, Donini: “Con gli oltre 180 milioni di euro all’Emilia-Romagna diventeremo una comunità al 100% digitale”

Articolo pubblicato il 11 Febbraio 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Le risorse nazionali si integreranno con i 75 milioni del Por Fesr e Psr Feasr.

Bologna – Oltre 180 milioni di euro all’Emilia-Romagna per lo sviluppo della banda ultra larga. Lo ha stabilito la Conferenza Stato-Regioni che, nella seduta di oggi, ha approvato l’Accordo quadro tra il Ministero dello sviluppo economico (Mise), le Regioni e le Province autonome “per lo sviluppo della banda ultra larga sul territorio nazionale verso gli obiettivi EU 2020”.
“Un Accordo di respiro nazionale – ha commentato Raffaele Donini, assessore regionale all’Agenda digitale – , fondamentale per la competitività del Paese e per lo sviluppo di un mercato, quello digitale, che rappresenta una sfida e un’opportunità irrinunciabili. Le risorse assegnate all’Emilia-Romagna sono un sostegno prezioso per raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati al 2020: una comunità al 100% digitale, dove le persone vivono, studiano, si divertono e lavorano utilizzando le tecnologie, Internet e il digitale in genere come elementi della vita quotidiana. Una comunità – prosegue l’assessore – con ‘zero differenze’ tra luoghi, persone, imprese e città al fine di garantire a tutti un sistema digitale adeguato, in cui si annulla il divide tra città, aree periferiche e aree interne”.
Gli oltre 180 milioni verranno utilizzati direttamente dal Ministero tramite Infratel (società in house del Mise); si integreranno ai 75 milioni (dal Por Fesr e Psr Feasr) dell’Emilia-Romagna (gestiti direttamente da Lepida), diventando così 255 milioni per intervenire su tutte le cosiddette “aree bianche” – cioè quelle a fallimento di mercato – per la banda ultra larga. “Questa è la parte di risorse pubbliche – conclude Donini – a cui, va ricordato, si sommeranno gli investimenti degli operatori privati”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani