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Pesca. Nursery della Sacca di Goro, Caselli: ‘La Regione lavora a regole chiare, a beneficio di tutti gli allevatori’

Articolo pubblicato il 4 Novembre 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Regione Emilia-Romagna

Nessuna disparità di trattamento, al contrario la necessità di definire una nuova governance per il prelievo del seme che si insedia nelle ‘aree nursery’ della Sacca di Goro.

Nessuna disparità di trattamento tra le cooperative di pesca, né tantomeno nessun rifiuto di accesso agli atti, quando formulato in modo corretto. Così risponde la Regione alle polemiche apparse in questi giorni sulla stampa a proposito della gestione delle aree di nursery della Sacca di Goro. In particolare l’invito ai tavoli di confronto non è rivolto abitualmente alle singole cooperative, ma alle associazioni di rappresentanza, compresa la Agci cui appartengono ‘Co.al.mo’ e ‘La Valle’. Nei pochi casi in cui siano state convocate riunioni con le cooperative, sono state ovviamente invitate tutte, comprese ‘Co.al.mo’ e ‘La Valle’.
“La discussione ed il confronto sulla nursery – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli – lo stiamo conducendo con le Associazioni di rappresentanza, come sempre. E come sempre ascolteremo le ragioni di tutti, grandi e piccoli e prenderemo decisioni volte a garantire la continuità economica dell’allevamento della vongola nella massima trasparenza, con regole chiare che vadano a beneficio di tutti gli allevatori della zona”.
“I principi su cui si muoverà il bando in preparazione – spiega l’Assessore regionale, anticipando le linee guida che saranno illustrate alle associazioni stesse lunedì prossimo in occasione di un incontro a Bologna – saranno incentrati sul criterio che il seme che si insedia nelle aree nursery dovrà alimentare le semine nelle concessioni di allevamento; vi sarà una proporzionalità diretta tra aree date in concessione e il prelievo del seme; tutti ne avranno diritto grandi e piccoli; il prelievo sarà guidato da principi rispettosi della biologia della vongola e dell’area di tutela biologica riportati in un preciso piano di gestione; il concessionario dovrà garantire il rispetto dell’ambiente e un’equa ripartizione della risorsa”

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PAESE REALE
di Piermaria Romani