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Ferrara, 30 ottobre 2021

Serve a poco tornare a interrogarsi su colpevoli e paladini relativamente alla votazione sul DDL Zan in Senato.

Credo sia il caso di voltar pagina sul tifo da stadio, da una parte e dall’altra, oltre che sugli errori commessi dai rappresentanti dei diversi schieramenti, concentrandosi con quello che va fatto.

Sento ripetere spesso che chi commette reati riguardanti violenze fisiche o anche solo verbali per motivi legati all’orientamento sessuale è già punito dalle Legge. Vero, ma è altrettanto vero che, se si è arrivati a una proposta di Legge così sentita è perché all’interno della società si avverte forte la necessità di porre un argine all’omotransfobia, così come ai casi di odio verso altri soggetti deboli, quali i disabili.

In altre parole, siamo consci che da anni e anni è proliferata, quasi indisturbata, una cultura discriminatoria verso il diverso (basta visionare un qualunque film leggero degli anni ’70 e ’80 per rendersene meglio conto) che ora occorre una tutela di Stato.

Non è un caso se nella stragrande maggioranza dei Paesi civili questo già avviene.

Per il DDL Zan, purtroppo, si era arrivati a un muro contro muro anziché a dare spazio a quelle mediazioni che avrebbero potuto – ma soprattutto dovuto – smussare gli angoli più controversi, eliminando gli articoli di incerta interpretazione, puntando alla concretezza.

Confido nelle aperture di queste ore di Salvini, per arrivare in fretta a un provvedimento condiviso e definitivo.

Paola Peruffo
Presidente Commissione Pari Opportunità
Comune di Ferrara

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