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Da presidente della Commissione Pari Opportunità non posso non stigmatizzare la performance di Vittorio Sgarbi in Parlamento, condita da inaccettabili offese verso due deputate, Mara Carfagna e Giusi Bartolozzi a cui ha rivolto epiteti ingiuriosi e sessisti.
Ho avuto modo di conoscere e ascoltare il Vittorio Sgarbi professore, collezionista, uomo erudito, critico d’arte e divulgatore. Attitudini e competenze che costituiscono un potenziale enorme per promuovere Ferrara e le sue iniziative in campo artistico. Motivi, tra l’altro, che hanno spinto l’Amministrazione Comunale a conferirgli un incarico di prestigio in riferimento alla nostra città.
Proprio in base a questi presupposti rivolgo a Sgarbi un appello affinché metta definitivamente da parte queste sfuriate condite da turpiloqui, che probabilmente fanno audience nel contesto degli show radio-televisivi, ma che mal si conciliano con gli incarichi istituzionali e l’ambito culturale di cui Ferrara è emblema, tornando a essere unicamente un testimonial positivo del nostro patrimonio artistico
Paola Peruffo, Forza Italia Ferrara

In questa breve nota Paola Peruffo non esita a stigmatizzare “la performance di Vittorio Sgarbi in Parlamento, condita da inaccettabili offese verso due deputate, Mara Carfagna e Giusi Bartolozzi a cui ha rivolto epiteti ingiuriosi e sessisti”. E’ una presa di posizione netta, coraggiosa, contro un famoso e potente esponente del suo campo politico e che le fa onore.
Paola Peruffo, storica esponente di Forza Italia, è una persona perbene e di buon senso. E proprio al buon senso si appella, chiedendo a Vittorio Sgarbi di tornare quello che era, di abbandonare il campo della inciviltà, di riprendere il controllo su se stesso. In altre parole: di collegare il corpo con il cervello. Tutto questo, insiste Peruffo, “tornando a essere un modello positivo”, in nome e per il bene di Ferrara, dove Sgarbi occupa un posto e un ruolo istituzionale di grande rilievo e di cospicuo potere.
Umanamente non si può non convenire con l’accorato invito di Paola Peruffo. Crederci, invece, risulta più difficile. Da molti mesi Vittorio Sgarbi sembra aver varcato definitivamente il confine della ragione. Del buon senso, anzi, di qualsiasi senso. E in ogni senso. Quello che penso – e credo che ormai lo pensi la gran maggioranza dei ferraresi – è che è rimasto un unico, prezioso, estremo regalo che Vittorio Sgarbi potrebbe fare alla sua (amata?) Ferrara: levare le tende. Tornare al suo paesello, inbullonarsi nei palazzi romani, lanciarsi in un triplo giro per il Belpaese, rinchiudersi definitivamente in qualche studio televisivo. Insomma, stiamo parlando di un uomo intelligente e fortunato, uno che può scegliere questo e quello, il dove e il come. Vittorio Sgarbi dovrebbe farci un pensiero: ha un mucchio di luminose alternative per allenare altrove il suo ingombrante ego. Non ha bisogno di Ferrara. Né Ferrara di lui.
Francesco Monini, direttore di Ferraraitalia

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