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Da: Paola Peruffo Consigliere Comunale Forza Italia Ferrara

È sempre più numerosa la partecipazione attiva alle prossime elezioni Amministrative: per molti versi un bene, in considerazione della funzione sociale di questa scelta, ma non va trascurata la considerazione che per amministrare una città occorrano competenza e progetti chiari, visiti i delicati problemi di questo territorio.
Detto questo non può non stupire che quasi quotidianamente spuntino candidati o nuove liste, auto-etichettandosi come civici.
In alcuni casi nulla da eccepire, in altri va posta attenzione, soprattutto per non alimentare il fuoco dell’antipolitica che ancora dipinge i partiti politici come causa di tutti i mali. Basterebbe dare un’occhiata allo scenario nazionale per accorgersi del grande equivoco di questo trend, anche e soprattutto a fronte dell’impreparazione sulla gestione pubblica.

Ma torniamo a Ferrara e a certi casi eclatanti. Credo sia difficile, per un assessore dell’attuale giunta, che ha governato per anni con il Pd, proclamarsi estraneo, anzi estranea, ai partiti esistenti. Al di là dei trascorsi, l’appoggio esplicito di partiti come Art.1-Mdp e Radicali, dimostra che l’estraneità dalla politica tradizionale è puro astrattismo.
Un altro candidato “civico” ha chiesto, più o meno velatamente, l’appoggio del Pd alla sua candidatura ed era in prima fila all’incontro con Renzi, con tanto di foto sui giornali. Anche in quel caso, lo smarcamento dai partiti sembra pura propaganda.
Fa inoltre specie che Ferrara Concreta, dopo un quinquennio di appoggio alla Giunta Tagliani, sia confluita in un partito con una precisa identità (Italia in Comune di Pizzarotti) e ancora rivendichi un’identità civica e non partitica.
Di Fulvio Bernabei, poi, si ricorda la roboante presentazione alla corsa a sindaco (teoricamente spinto dal Pd) ma ancora si attende l’annuncio del ritiro, già attuato nei fatti, venendo sostituito – in questo ruolo di outsider – da Andrea Firrincieli, entrambi accomunati dalla provenienza dalle Forze dell’Ordine.

A pensar male verrebbe da considerare che molte di queste liste hanno scelto di correre per presentare il conto ai due principali contendenti in caso di ballottaggio.
Certi giochi tattici, per quanto leciti, mancano però di un elemento fondamentale richiesto a un patto con i cittadini: la trasparenza.
Ciò di cui ha bisogno Ferrara sono progetti che, oltre a essere seri, siano realizzabili. Non solo. Per essere realizzabili devono poggiarsi su un gruppo dirigente il più possibile ampio e coerente, che metta insieme esperienza e competenza sul funzionamento della macchina pubblica.

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