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Alcuni giorni fa Claudio Pisapia, su questo giornale [Vedi qui]ha sollevato una questione che molti intellettuali e la stampa mainstream evitano di affrontare: per quale motivo l’Europa deve avere come nemica la Russia, quando in realtà una collaborazione ci farebbe più autonomi e potenti rispetto ai veri due leader mondiali che contrastano il nostro sviluppo e che sono Usa e Cina?
Il motivo è che facendo parte della Nato, i paesi europei e l’Europa devono seguire gli interessi geopolitici dell’alleato americano che confliggono con Russia e Cina.

Ma se la Cina è per gli europei una vera minaccia (in termini tecnologici e di competizione economica), la Russia non lo è e neppure dal punto di vista militare. La Russia non ha mai invaso alcun paese (se non la Cecoslovacchia e Ungheria ai tempi del comunismo), ma non ha una alcuna tradizione in tal senso ed è sempre stata attaccata proprio dagli Europei. In ogni caso, non ha alcun interesse oggi.
L’annessione della Crimea è avvenuta perché la penisola è da sempre russa, non a caso i cittadini interpellati con un referendum hanno votato per il 90% per stare in Russia. E le recenti manovre sul Donbass sono dovute alla decisione Usa/Nato di armare l’area immediatamente al suo confine.

La Russia ha enormi interessi commerciali con l’Europa e viceversa, basti pensare al gasdotto Stream 2 che è stato realizzato per fornire di gas direttamente la Germania e l’Europa, senza passare per le forche caudine dell’Ucraina che ruba il gas russo.
Non a caso Putin ha dichiarato che sarebbe possibile già oggi abbassare il prezzo del gas all’Europa se solo verrà aperto Stream 2,  e non ha alcuna intenzione di strangolare l’Ucraina, ma solo di farle pagare il giusto prezzo per il suo gas.

Ma c’è una ragione più di fondo: i Russi hanno da sempre un’anima profonda, anche spirituale, che darebbe un contributo enorme al pensiero occidentale europeo e a cittadini sempre più materialisti.

E’ vero che Putin è un dittatore, che la democrazia in Russia è debole, ma è questo un buon motivo per negare una collaborazione che come Europa diamo a pieno titolo a paesi come Polonia o Ungheria, addirittura integrati nella UE? Non si è sempre detto (anche coi paesi dell’Est Europa, che pure tanti problemi ci danno) che la cooperazione è la via migliore per diventare amici?

Infine c’è una ragione geopolitica: l’alleanza con la Russia rafforzerebbe enormemente la capacità contrattuale verso la Cina e anche verso gli Usa…se solo l’Europa diventasse autonoma dagli Usa.
Ovviamente ciò non significa rompere gli antichi legami di amicizia con gli americani, ma ben sapendo che gli interessi degli Usa non coincidono quasi mai con quelli dell’Europa e che siamo spesso ‘usati’ dagli americani per loro strategie geo-politiche, dove a pagarne le conseguenze sono i cittadini europei (e a volte russi).

E’ soprattutto una strategia americana quella di evitare che il ‘polo europeo’ si rafforzi nel mondo: per questo che non si vuole una alleanza con la Russia.

In questi ultimi 20 anni è successo che – diversamente dai primi 30 anni del Dopoguerra – le condizioni dell’80% degli europei sono peggiorate, cosa mai successa negli ultimi 200 anni. Ciò è tanto più grave in quanto è avvenuto in presenza di un aumento di ricchezza e di saccheggio del pianeta senza precedenti in termini di impronta ecologica.

In sostanza, nonostante un ulteriore gigantesco livello di sfruttamento di risorse del pianeta, l’aumento di ricchezza è andato a circa 50 milionari al mondo (2/3 anglosassoni) e ad altri 100 milioni abbienti, mentre 400 milioni di europei e 200 milioni di americani sono rimasti a bocca asciutta in termini di redditi e salari.

Non parliamo poi della riduzione del welfare, dell’aumento a livello esponenziale delle disamenities (inquinamento, disuguaglianza, solitudine, disgregazione sociale, distruzione dei centri storici, violenze e disservizi nelle periferie). Ora con la pandemia c’é un ulteriore impoverimento, con distanziamento, solitudine, sfacelo delle comunità e un ulteriore spinta verso digitale e farmaci. Tutto questo, con gaudio magno delle borse e dei fondi speculativi finanziari che dirigono la musica’ da quando nel 1999 gli Usa hanno abolito lo Steagall Act (introdotto da Roosvelt nel 1933) che separava le banche d’affari da quelle commerciali, avviando l’intero pianeta a seguire le scelte della finanza speculativa.

Se l’Europa fosse più autonoma ci sarebbero vantaggi per l’80% degli europei, per i russi ma, paradossalmente anche per l’80% degli americani… ma non per l’establishment attuale. Questo, in fondo, è il vero grande problema.

Cover: Vladimir Putin e Ursula von der Leyen alla Conferenza sulla Libia (Wikimedia Commons)

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Andrea Gandini

Economista, nato Ferrara (1950), ha lavorato con Paolo Leon e all’Agenzia delle Entrate di Bologna. all’istituto di studi Isfel di Bologna e alla Fim Cisl. Dopo l’esperienza in FLM, è stato direttore del Cds di Ferrara, docente a contratto a Unife, consulente del Cnel e di organizzazione del lavoro in varie imprese. Ha lavorato in Vietnam, Cile e Brasile. Si è occupato di transizione al lavoro dei giovani laureati insieme a Pino Foschi ed è impegnato in Macondo Onlus e altre associazioni di volontariato sociale. Nelle scuole pubbliche e steineriane svolge laboratori di falegnameria per bambini e coltiva l’hobby della scultura e della lana cardata. Vive attualmente vicino a Trento. E’ redattore della rivista trimestrale Madrugada e collabora stabilmente a Periscopio.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it

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