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Per sopravvivere si condannano a morire. Ma l’Ocse smentisce se stessa

Articolo pubblicato il 27 Novembre 2013, Scritto da Sergio Gessi

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La notizia è sconvolgente. Al punto da apparire incredibile. Ma la fonte è autorevolissima – l’Organizzazione mondiale della sanità – quindi degna del massimo credito. In Grecia uomini e donne rimasti senza lavoro, disperati per gli effetti della crisi, si iniettano il virus del Hiv per ottenere il sussidio statale di 700 euro. Per sopravvivere si condannano a morire. Agghiacciante. In Grecia, a due passi da noi. Nella culla della civiltà. Questo è il mondo in cui viviamo.

A seguito del clamore assunto dalla notizia, l’Ocse si è affrettata a ridimensionarne la portata, precisando che i dati, contenuti nel rapporto che ha originato l’interesse di tanti organi di informazione, fra i quali “La stampa” e “Il mondo”, sono in realtà stati sovrastimati dagli estensori della relazione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico “a causa di un errore di editing”: in realtà sono riferibili “a un numero aneddotico” di casi. Ne prendiamo atto con sollievo, domandandoci peraltro l’esatto significato di “numero aneddotico”…
In effetti, prima di commentare questo allucinante episodio, fiutando profumo di bufala, avevamo atteso eventuali smentite o precisazioni. Che, tardive, sono poi arrivate. Ma ormai la notizia ha invaso il web e occupa oltre sette pagine degli indici di Google.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani