Per sopravvivere si condannano a morire. Ma l’Ocse smentisce se stessa
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La notizia è sconvolgente. Al punto da apparire incredibile. Ma la fonte è autorevolissima – l’Organizzazione mondiale della sanità – quindi degna del massimo credito. In Grecia uomini e donne rimasti senza lavoro, disperati per gli effetti della crisi, si iniettano il virus del Hiv per ottenere il sussidio statale di 700 euro. Per sopravvivere si condannano a morire. Agghiacciante. In Grecia, a due passi da noi. Nella culla della civiltà. Questo è il mondo in cui viviamo.
A seguito del clamore assunto dalla notizia, l’Ocse si è affrettata a ridimensionarne la portata, precisando che i dati, contenuti nel rapporto che ha originato l’interesse di tanti organi di informazione, fra i quali “La stampa” e “Il mondo”, sono in realtà stati sovrastimati dagli estensori della relazione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico “a causa di un errore di editing”: in realtà sono riferibili “a un numero aneddotico” di casi. Ne prendiamo atto con sollievo, domandandoci peraltro l’esatto significato di “numero aneddotico”…
In effetti, prima di commentare questo allucinante episodio, fiutando profumo di bufala, avevamo atteso eventuali smentite o precisazioni. Che, tardive, sono poi arrivate. Ma ormai la notizia ha invaso il web e occupa oltre sette pagine degli indici di Google.
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Sergio Gessi
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