Per il futuro della cultura | In risposta alle repliche dei fratelli Sgarbi
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Da: Sardine Ferrara
Il diniego del maestro Pizzi alla presidenza della Fondazione Teatro Comunale, motivato “a malincuore” con l’incompatibilità statutaria all’ambito incarico di direttore artistico per il settore opera e danza, dimostra ancora una volta la gestione confusionaria dell’Assessorato alla Cultura e conferma le preoccupazioni espresse da quasi 1000 cittadini ferraresi in un appello volto a tutelare la bellezza di Ferrara.
Di fronte a questo ennesimo smacco per una città d’arte e cultura famosa in tutto il mondo, spiace leggere che l’addetto stampa di Vittorio Sgarbi non trovi di meglio da fare che organizzare in tutta fretta una petizione sul sito change.org che ha raggiunto circa 250 firme, non verificabili e probabilmente non interessate alla triste quotidianità vissuta dagli operatori del nostro settore culturale a causa di politiche inadeguate ai tempi straordinari che stiamo vivendo.
Pur rimanendo sconcertati dalla reazione provocata dall’affermare che la Fondazione Elisabetta Sgarbi abbia generato introiti con la mostra in Castello, ci preoccupa di più la gestione personale e mecenatesca delle politiche culturali a Ferrara, sottolineata anche da recenti interviste sulla stampa locale dall’ex presidente della Fondazione Teatro Comunale Mario Resca.
Di fatto langue da ancora prima del periodo pandemico, la condizione di chi è fondamentale alla costruzione di un sistema turistico, museale, bibliotecario che necessita di occupazioni offerte da bandi mai indetti dal Comune. Il personale delle biblioteche è palesemente in difficoltà: sono i dipendenti stessi a chiedere da tempo un contratto per evitare le esternalizzazioni delle tre biblioteche periferiche preannunciate dal sindaco Fabbri.
Le scelte politiche da oggi a fine mandato prevedono un programma strutturato? Ci si può finalmente augurare una condivisione partecipata con i vari attori culturali della città o resteremo in attesa delle “improvvisate” di uno storico dell’arte che decide chi nominare e come procedere a trecentosessanta gradi, assecondato dal silenzio assordante del sindaco? Ora più che mai i giovani hanno bisogno di risposte chiare, di opportunità tangibili, al fine di consentire il meccanismo occupazionale che sostiene l’indotto cittadino: vi impegnerete per tutelarli?
In sostanza, ci si aspetta dall’assessorato alla cultura una visione più ampia, che comprenda anche il centro storico, devastato dalla congestione perenne di auto e furgoni dovuta alle scelte del vicesindaco Lodi, il quale, apprendiamo oggi, aspetterà fino a giugno per redigere un nuovo regolamento Ztl. Altri cinque mesi di smog che si aggiungono ai diciotto già trascorsi.
Il vasto numero di firmatari si compone di cittadini sensibili che hanno a cuore il benessere della propria città, di operatori del settore culturale e di intellettuali che non accettano di essere tacciati di ignoranza da chicchessia.
La responsabilità delle scelte politiche, anche in campo culturale, resta in capo al sindaco e alla sua giunta: da loro gradiremmo una risposta concreta in termini di progettualità e autonomia rispetto alle intemperanze del presidente di Ferrara Arte.
Sardine Ferrara
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