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Da: Istituto Gramsci Ferrara

Benedetto croce, maestro di libertà
Conferenza di maurizio villani
Presenta roberto cassoli
La relazione affronta il tema della concezione crociana della libertà, affrontandola sia dal punto di vista filosofico, sia dal punto di vista della storia e della consapevolezza di una crisi profonda della civiltà europea. La fine degli anni Trenta del Novecento, come hanno sottolineato gli studi più recenti su Croce, rappresenta un momento di svolta nel pensiero del filosofo napoletano. Sono gli anni in cui Croce prende sempre più le distanze dalle teologie della storia di matrice idealistica e avverte la necessità di rifondare su basi nuove “una teoria speculativa della libertà”. Questa riflessione, sempre più venata di pessimismo, passa attraverso confronti, in Italia con le tesi di Salvemini, di Gramsci, di Einaudi, in Europa con le considerazioni di Thomas Mann e di Husserl.
Croce chiede alla filosofia, “in mezzo a un mondo in tempesta”, gli strumenti concettuali per analizzare le ragioni della progressiva scissione tra libertà e storia verificatasi nel corso del Novecento. Solamente se questa scissione viene superata e se la libertà torna a calarsi nella realtà storica, allora essa non resterà una mera astratta idea regolativa, ma tornerà ad essere il principio costituente della storia.
Per il ciclo “Maestri”, a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea  Ferrara

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