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Da: Ufficio Stampa Gruppo PD

 

“Ferrara Capitale Italiana della Cultura: siamo già al lavoro per creare il comitato promotore e presenteremo la candidatura per il 2022 con un progetto articolato, partecipato e innovativo che darà alla cultura e al turismo un valore aggiunto di portata internazionale. Chiediamo a tutti la massima partecipazione, già a partire da ora, per portare alla nostra bellissima città il riconoscimento che merita: il titolo di ‘Capitale’”.

Così a febbraio in pompa magna il sindaco Alan Fabbri annuncia l’avvio dei lavori per la nascita di un Comitato promotore per Ferrara Capitale Italiana della Cultura, la prima e unica nuova proposta della sua Giunta.

Poi di questa candidatura (come di tante altre cose…) si sono perse le tracce.

Almeno fino a ieri, quando è uscita la lista delle 28 pretendenti: da Bari all’Aquila, da Pisa a Verona.

Con Ferrara non pervenuta. Senza che si sappia più nulla del Comitato promotore (è stato costituito? Da chi è formato? Ha lavorato o meno sulla candidatura?), nè delle scelte del Comune (l’abbiamo data persa? Si presenterà la candidatura per il 2024, visto che il Mibact ha già deciso che il 2023 Bergamo e Brescia saranno le due Capitali della Cultura italiane?), nè sia stato comunicato nulla alla città e agli operatori del commercio, della cultura e del turismo, già in grave crisi a causa del Covid, che perdono così una grande occasione di rilancio.

 

 

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