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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’impegno della Giunta regionale: reinserimento occupazionale dei lavoratori in mobilità e inserimento delle persone in imprese che hanno avviato un processo di crescita aziendale. L’assessore Bianchi. “Misure che consentono di rispondere tempestivamente alle effettive necessità dei lavoratori per dare loro nuove opportunità di impiego”.

Bologna – La Giunta regionale stanzia due milioni di euro, cofinanziati dal Fondo sociale europeo, per sostenere – attraverso l’acquisizione di nuove competenze – chi rischia di trovarsi fuori dal mercato del lavoro. Gli interventi riguarderanno formazione e servizi personalizzati in grado di aiutare le persone in mobilità – a seguito di una crisi aziendale – a trovare un nuovo lavoro. E, ancora, percorsi su misura per accompagnare le assunzioni in imprese che vogliono ampliare la loro base occupazionale.
“Si tratta di misure che consentono di rispondere tempestivamente alle effettive necessità dei lavoratori e di dare loro nuove opportunità di impiego, pensiamo a situazioni come quella che stanno vivendo ad esempio i lavoratori della Saeco – spiega l’assessore regionale al Lavoro e Formazione, Patrizio Bianchi – Ma intendiamo anche supportare le imprese che hanno necessità di assumere, in coerenza con il Patto per il Lavoro che prevede l’impegno a sostenere le azioni di qualificazione delle risorse umane a fronte di nuovi insediamenti produttivi e di progetti aziendali che si caratterizzino per elevato valore dell’investimento privato, dell’innovazione, della sostenibilità ambientale e delle buone ricadute sull’occupazione”.
Il primo avviso pubblico, finanziato con 1 milione di euro, vuole favorire il reinserimento occupazionale dei lavoratori in mobilità nell’ambito di crisi aziendali che si concludono, sulla base di accordi tra le parti condivisi in sede istituzionale, con esuberi superiori alle 50 persone. Questi lavoratori, entro 30 giorni dall’approvazione delle attività, potranno beneficiare degli interventi nei 12 mesi dalla loro iscrizione alle liste di mobilità. Si tratta di servizi personalizzati di presa in carico, azioni formative per l’adeguamento, l’aggiornamento e il rafforzamento delle competenze e servizi per l’accompagnamento al lavoro. Al bando, rivolto agli enti di formazione accreditati, possono essere candidate e finanziate ad esempio azioni orientative, percorsi di formazione per affrontare nuovi e diversi contesti organizzativi, percorsi progettati per concrete opportunità di reinserimento lavorativo, tirocini di inserimento o reinserimento, attività di accompagnamento al lavoro per l’attivazione di un contratto di lavoro di lavoro a tempo indeterminato, di apprendistato o a tempo determinato di durata superiore a 6 mesi.
Il secondo invito, anch’esso finanziato con 1 milione di euro del Fondo sociale europeo, vuole offrire opportunità formative per accompagnare l’inserimento lavorativo delle persone in imprese, reti di imprese e consorzi che abbiano siglato, con almeno un’organizzazione sindacale e una datoriale, un Piano formativo in cui siano descritte le competenze e le professionalità necessarie per un processo di crescita aziendale.
Destinatari di tali azioni formative sono le persone non occupate, che hanno assolto l’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione. Tutti i percorsi approvati dovranno rilasciare un Certificato di Competenze o di Qualifica Professionale per garantire ai destinatari un titolo spendibile anche al di fuori della realtà imprenditoriale firmataria del Piano formativo.
I progetti approvati dovranno essere avviati tempestivamente, entro 45 giorni dalla comunicazione della loro approvazione. Per il primo invito i progetti potranno essere candidati dagli enti di formazione accreditati a partire dal 4 maggio, per il secondo dal 21 aprile. Entrambi i bandi scadono il 29 novembre 2018.

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