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Pasqua e Pasquetta nei siti archeologici statali dell’Emilia-Romagna: Marzabotto, Russi e Veleia aperti sia il 27 che il 28 marzo

da: ufficio stampa SBArcheo

Emilia-Romagna/Archeologia – Domenica 27 e Lunedì 28 marzo sempre aperti i siti archeologici di Marzabotto, Russi e Veleia.
Pasqua e Pasquetta tra arte e cultura.

Le vestigia monumentali di Veleia romana, l’unicità della città etrusca di Marzabotto o la vita laboriosa nella villa rustica di Russi.
Ce n’è davvero per tutti i gusti per chi volesse trascorrere il week-end di Pasqua visitando le zone archeologiche statali dell’Emilia-Romagna che, tra l’altro, beneficiano di 60 minuti di luce in più per il passaggio all’ora legale.
Come già da qualche anno, anche il giorno di Pasqua e Pasquetta le aree archeologiche osserveranno il normale orario di apertura per consentire a cittadini e turisti di apprezzare i propri scavi e reperti.

L’antica città di Kainua e il Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto rinunciano alla chiusura del lunedì restando aperti in entrambi i giorni dalle 9 alle 17.30 (il museo) e dalle 8 alle 17.30 (gli scavi).
La Villa Romana di Russi è aperta il giorno di Pasqua dalle 14 a un’ora prima del tramonto e a Pasquetta dalle 9 a un’ora prima del tramonto.
Le porte della città romana di Veleia sono aperte in entrambe le giornate dalle 9 a un’ora prima del tramonto (indicativamente 18.30).

Maggiori informazioni sul sito della Sorpintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna (www.archeobologna.beniculturali.it) o direttamente nei musei.

Antica città di Kainua e Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria”, Via Porrettana Sud 13, Marzabotto (BO), tel. 051.932353, ingresso € 3,00

Area archeologica della città romana di Veleia, Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, Lugagnano Val d’Arda (PC), tel. 0523.807113, ingresso € 2,00

Complesso archeologico della Villa Romana, Via Fiumazzo, Russi (RA), tel. 0544.581357, ingresso € 2,00

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)