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Davide Nani, insegnante

Quali sono i valori per i quali vale la pena di combattere? Non occorre una gran ricerca sui libri o interiore per declinarli. Sono contenuti nella nostra Costituzione. Democrazia, Libertà, Uguaglianza, Giustizia. La piena realizzazione di uno solo di questi concetti, dovrebbe sottendere e comprendere anche gli altri.
Non c’è un partito, un uomo politico che non dica di essere ispirato a questi valori; eppure i nemici ci sono e sono tanti.
Nel 1994 senza che nessuno si indignasse la parola “libertà” è stata violata e resa un concetto plurale da Silvio Berlusconi con la famigerata “Casa delle libertà”
Ricordo mille discorsi dello stesso Berlusconi e del suo fido amico Confalonieri sul loro credo nell’individuo e nel profitto. Libertà del singolo che non si ferma di fronte alla libertà altrui, una libertà di conquista (vedi frequenze televisive) , una libertà americana da frontiera e “Far West”.
Giorgio Gaber nella famosa canzone Qualcuno era comunista parlava del sogno di una Libertà diversa da quella americana ed aveva centrato il punto.
Ma senza arrivare al genio del compianto cantautore, basterebbe chiedere ad un anziano, in dialetto ferrarese, cosa significa prendersi delle libertà . Risponderebbe che significa essere arroganti, invadenti e maleducati. Per ognuno di questi aggettivi mi vengono in mente almeno tre uomini politici di spicco che ci tormentano da oltre ventanni.
Anche il concetto di giustizia è stato piegato alle libertà di uno su tutti, nonostante il lavoro eroico di molti magistrati.
Ma i nemici dei valori della nostra Costituzione stanno tutti nella schiera di Berlusconi? Purtroppo no. Lo scippo dell’interesse pubblico, a sinistra spesso si chiama svendita, privatizzazione, esternalizzazione. Gli elettori di sinistra non hanno fatto in tempo in questi anni a prendere un sospiro di sollievo se non nelle notti in cui Berlusconi è uscito battuto dalle urne . La mattina dopo i loro leader a giurare in tv che nessuna tassa patrimoniale era allo studio, che occorreva sacrificio, che l’aspettativa di vita si era allungata e che le pensioni quindi erano da tagliare. Mistificazioni sulla flessibilità del lavoro, povertà assoluta di idee per un rilancio non solo economico.
Nessun passo avanti sui temi etici: fecondazione, libertà di cura, diritti delle coppie omosessuali. Nessun cambiamento sugli errori della riforma della scuola, della pubblica amministrazione.
Battuto Berlusconi, tutti intenti a governare con il suo stile, le sue regole con l’alibi d’acciaio dell’Europa.
Un’intera classe politica a favore dell’interesse e delle libertà di pochi (sempre quelli), che ora si appresta a modificare la Costituzione e l’assetto istituzionale.
Partigiani oggi significa a mio avviso quello che intendeva Francesco Saverio Borrelli : resistere, resistere, resistere.
Resistere con sistematico senso critico a un’informazione malata, a una politica televisiva da avanspettacolo.
Resistere alla tentazione del disimpegno della frammentazione individualistica e snob e rimanere in campo anche come minoranza della minoranza.

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Redazione di Periscopio



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