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da: I Candidati Consiglieri Regione Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle – Circoscrizione di Ferrara

Il candidato alla Presidenza della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, attacca le società “partecipate”, dimenticando però una cosa importante: è il candidato di quel partito che ha occupato le poltrone dei CdA delle stesse con ex segretari e consiglieri PD, che hanno come peculiarità curriculum dove le competenze sono meno importante della tessera PD e ciò è stato mostrato anche da Report domenica sera con il caso di Hera.
Forse è per questo che secondo la Corte dei Conti, a questi 5.000 organismi partecipati (aziende, consorzi, fondazioni, istituzioni, società), di cui quasi la metà operante nel settore delle local utilities (acqua, rifiuti, energia, gas), è riferibile un indebitamento di quasi 34 miliardi di euro.
Tali aziende pubbliche, a seguito dei costi elevati, della scarsa efficienza nella gestione e del crescente debito pubblico sono state protagoniste nel passato di un processo che va sotto il nome di privatizzazione che ha comportato fondamentalmente il mutamento della forma giuridica in SPA e la conseguente vendita a privati delle partecipazioni nelle società. Tale trasformazione ha comportato una contraddizione in termini: incompatibilità logica tra lo stesso concetto giuridico di ente pubblico ed il concetto giuridico di società per azioni. Sulla carta tale processo avrebbe dovuto porre rimedio alle criticità dell’ente di diritto pubblico. Nella realtà cosa è accaduto? È accaduto che gli ex-politici hanno invaso i CdA, gli stipendi dei manager sono volati alle stelle (Cadf a Codigoro ne è un esempio lampante), i Sindaci hanno venduto in molti casi le azioni di queste società ai privati per fare cassa nei propri bilanci e ai cittadini cosa è rimasto? Sono rimaste delle partecipate che gestiscono dei beni pubblici, ma che rischiano di cedere al privato questi servizi essenziali (in Provincia ci sono stati casi di questo tipo che abbiamo fortemente contrastato e continueremo a contrastare), rendendoci tutti prigionieri di una necessità vitale: acqua, rifiuti, energia, gas e servizi telematici in mano ai privati serviranno per aumentare il profitto a scapito dei cittadini.
Ecco perché sentire le parole di Bonaccini, candidato del partito che ha creato tutto questo e non ha mai fatto nulla per contrastare questo andamento fa davvero sorridere.
Il M5S continuerà a battersi in Regione per ridare pieno potere ai cittadini e far sì che a gestire queste società siano persone competenti e non la tessera giusta in tasca.

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