Parte il progetto del Turismo 2.0: ipotesi per nuovi tracciati turistici alla riscoperta delle eccellenze di un paesaggio rurale
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Da: Ufficio stampa Fabio Bergamini – Comunicazione Sindaco Saletti
Il progetto di rilancio di un turismo lento e di giornata ha mosso i suoi primi passi qualche anno fa, quando si decise di fare di Bondeno il crocevia di una serie di tracciati e idee collaterali, in modo da tale da valorizzare le emergenze storico-architettoniche e le eccellenze enogastronomiche locali. «Lontano da tempi sospetti – spiega l’ex sindaco ed attuale consigliere regionale, Fabio Bergamini – abbiamo iniziato un progetto di catalogazione digitale del patrimonio che, a regime, permetterà ai visitatori occasionali e non di ricevere su di una App le informazioni riguardanti il patrimonio architettonico». Durante la legislatura che si sta chiudendo sono stati approvati i primi provvedimenti, che serviranno a fornire a tutte le persone in arrivo sul territorio, anche coloro che arrivano attraverso la Destra Po e la ciclovia Vento, le informazioni necessarie in merito a luoghi da visitare, strutture alberghiere e agriturismi in cui soggiornare, specialità gastronomiche che potranno essere assaggiate nei ristoranti locali.
Appena un anno fa, quando il Coronavirus era un problema fuori dai pensieri quotidiani, Bondeno assistette alla pacifica invasione di turisti arrivati sul territorio in bici. Lungo quell’asse della mobilità sostenibile che si chiama “Vento” (dalle iniziali di “Venezia” e “Torino”).
Ora che, timidamente, si ricomincia a pensare al turismo, come ad una delle leve su cui impostare la ripartenza, i percorsi ciclabili del territorio – esistenti e in progettazione – potrebbero rappresentare un valore.
«L’Amministrazione sta continuando a sviluppare le sue reti ciclabili, che sono tra le più estese del territorio – aggiunge il Sindaco Simone Saletti – sia per mettere in maggiore sicurezza gli utenti deboli della strada (pedoni e ciclisti) sia per implementare la possibilità di essere connessi ai grandi circuiti ciclabili, che ci permettono di entrare in contatto con le maggiori direttrici di un turismo “slow”, che potrebbe essere la chiave per rilanciare il settore in sicurezza». Poi, «non nascondiamo che il tutto è funzionale alla riscoperta del nostro patrimonio storico e rurale – precisano Saletti e Bergamini – ed il nostro paesaggio caratteristico, che piace particolarmente a molte persone che arrivano da noi dal nord Europa». Per avere un’idea dell’entità del fenomeno, basti pensare che il solo progetto “Vento” è condiviso attualmente da 227 istituzioni, 107 associazioni e oltre 5.000 cittadini, che seguono la pagina ufficiale del programma. E questi numeri sono tutti in crescita.
Bergamini, in Assemblea legislativa, sta incalzando la Giunta regionale per cercare sostegni al mondo degli agriturismi, che costituiscono un valore e che ora soffrono degli effetti di una riapertura difficoltosa della stagione. Non ci si ferma a questo, però. «La necessità di fondo è quella di creare un percorso virtuale/reale di fruizione dei beni artistici ed architettonici, con un occhio rivolto al commercio – aggiungono Saletti e Bergamini –. Per esempio, valorizzando la Rocca Possente e il museo civico come contenitori naturali (non appena anche la Rocca sarà restaurata completamente) creando percorsi che consentano di sostare in un’attività ristorativa della zona. La quale potrà essere a sua volta censita e documentata per la qualità del cibo, individuandola sempre tramite applicazioni: cartelli e info-point, che indicheranno percorsi da raggiungere a piedi o in bici.
In questo progetto trovano spazio i canali di condivisione, come il bike-sharing, per esempio. Ma la forma forse più importante di condivisione è quella delle informazioni: i nuovi cicloturisti potrebbero trovare quelle necessarie per visitare corti rurali, percorsi che attraversano le campagne e riscoprire zone come l’antica via Argine Campo, supportati da cartellonistica e “App”, che apriranno nuove porte al turista in arrivo, indirizzandolo verso gli angoli più celati e caratteristici del territorio ferrarese./(Foto archivio di una iniziativa cicloamatoriale del 2019 a Bondeno)
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