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Da: Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia – Sap

Apprendiamo dal vostro quotidiano di una iniziativa promossa dal ‘Gruppo del Tasso’ che invita ospiti e pubblico a riflettere sulle parole scelte con una cura che sa di onestà e responsabilità. Iniziativa lodevole di autodisciplina sull’utilizzo corretto delle parole, se non fosse che proprio con il loro primo ospite, si smentiscono nei fatti. Chi ha introdotto il festival infatti, il giornalista Lorenzo Guadagnucci, in merito al reato di tortura e alla questione relativa alla morte di Federico Aldrovandi, sicuramente non ha prestato attenzione alle parole e non ha perso occasione per menzionare «l’ovazione tributata dal Sap a tre degli agenti condannati per la morte di Aldrovandi». Su tal punto vorremmo rispondere che non vi è stata alcuna ovazione e che, gli applausi che appaiono nelle immagini dei TG, come più volte ampiamente documentato e riportato anche dalla stampa nazionale (Corriere della Sera) sono da ricondursi a tutt’altra circostanza.
In merito alla norma sul reato di tortura, suggeriamo di verificare e documentarsi relativamente alla nostra proposta di dotazione di telecamere su divise, auto di servizio e celle di sicurezza, come strumento di verità e trasparenza.
Ci piacerebbe tanto che il gruppo e i suoi ospiti, oltre a misurare la correttezza e l’adeguatezza delle parole, allo stesso modo verificasse le fonti e le notizie con altrettanta cura che sappia di onestà intellettuale e responsabilità.

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