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Parole a capo
Vincenzo Russo: “Il viaggio” e altre poesie

Articolo pubblicato il 31 Marzo 2022, Scritto da Benini & Guerrini

Tempo di lettura: 2 minuti


“«Dove sono gli uomini?» riprese poi il piccolo principe. «Si è un po’ soli nel deserto…» «Si è soli anche fra gli uomini» disse il serpente.”
(Antoine de Saint-Exupéry)

La vita è adesso

Prima che mi crolli addosso
guardo quest’amore così vicino al cielo.
Deriso dal destino
contendo i dorati fili al grande burattinaio
mastico dolore, speranze
gioco col tempo
c’è spazio in questo mare infinito di gente
qualcosa di buono verrà
scruta nelle mie tasche,
sogni, essenza di vaniglia troverai
alza lo sguardo
gli occhi non sono fatti per piangere
afferra le mie mani
la vita è adesso

 

Il viaggio

Senza tempo né confini
navigatore antico
vago alla ricerca di una stella
tempesta d’anima tra oceani sperduti
nell’ignoto oscuro punto la vela
unico anelito giungere in porto
bagliori lontani
la meta è vicina
ti vedo
ti scorgo
l’attesa è finita
candida luce vien fuori dal buio
cattura i miei occhi
risplendi la via
Tranquillo, sicuro
il cammino oramai è,
non ho paura se resti con me

Messaggio d’amore

Messaggio d’amore
sospeso
tra disperati reconditi meandri,
urla di rumorosi silenzi rimbalzano
tra gli angoli di quattro pallide mura,
strade parallele,
distanti destini,
soffoco con sguardi fugaci
il pressante desiderio,
pungo l’anima
graffiando l’ammalorato intonaco,
non c’è pace
né sollievo,
il cielo è grigio
minaccia tormenta
ma la pioggia scende
solo dagli occhi.

Vincenzo Russo (Aversa,1966). Dal luglio del 1990 si trasferisce per motivi di lavoro a Ferrara dove tutt’ora risiede. La sua passione per la letteratura e la poesia si manifesta fin da ragazzo, quando inizia a scrivere. Dal 2000 in poi ha partecipato a  concorsi letterari nazionali dove ha ricevuto importanti riconoscimenti.

La rubrica di poesia Parole a capo esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani