PAROLE A CAPO
Stefano Peverin: “C’è un posto” e altre poesie
“La poesia intrattiene una relazione sconosciuta con la verità.”
(Werner Lambersy)
CONTAMINAZIONE
Tutto sembra diverso
mentre tutti sembriamo uguali
cani selvaggi speculano
sputando bava di odio e miseria
finti intellettuali sentenziano
sulla loro inetta ignoranza
la libertà coperta da teli bianchi
è sospesa sino a nuovo ordine
delatori e sciacalli
inondano le anime ferite
Sarà peggio il contagio del virus
o il contagio delle miserie dei vigliacchi?
POESIA SENZA FINE
Fu una mattina presto,
era d’estate con l’aria che profumava di evasione
non so perché, ma lei bussò alle porte del cuore,
d’improvviso una vampata di fuoco
mi avvolse sino a coprirmi
Fu di mattina presto,
l’alba colorava le mie stanze di tenui tinte,
gli odori dell’estate correvano incontro ai domani,
la luce, forte, illuminava nuovi orizzonti
facendomi sentire di nuovo a casa
Fu la mattina a farmi sentire il suo aroma,
confuso tra il caffè e la città che si muoveva,
lei, delicatamente, entrò dentro di me
facendo sentire il calore del suo abbraccio
Le sue spire mi avvolsero con passione,
le sue parole conquistarono il cuore
e riscaldarono i miei giorni
facendomi viaggiare in mondi nuovi e fantasiosi
Da quell’alba lontana, da quella estate
i miei giorni vivono tra le sue braccia
e lascio che siano le parole a conquistare l’anima
Benvenuta poesia, benvenuta dentro di me
non abbandonarmi mai
continua ad accompagnare i miei colori
e guidami, giorno dopo giorno,
verso un futuro eterno
C’È UN POSTO
C’è un posto in fondo alla valle
in cui ci si ritrova dopo essere caduti,
c’è un posto, dopo l’arcobaleno
dove raccogliere le macerie,
C’è un posto, su in alto, tra le nuvole
dove ritrovarsi quando ci si è persi,
C’è un posto, sull’altra riva del fiume
per camminare contro la corrente,
C’è un posto, nei vicoli oscuri
in cui si può cadere senza curiosi,
C’è un posto, alla fine del mondo
dove cielo e mare si confondono
quasi a confondere le certezze della miseria umana,
C’è un posto, tra le pieghe delle emozioni
dove cercare la nostra serenità,
C’è un posto, dentro la mia anima
dove mi ritrovo scacciando i fantasmi
Stefano Peverin (1956). Ha sempre avuto grande passione per la lettura e per la musica, al punto che, nel lontano 1976, assieme ad un gruppo di amici, ha fondato la prima radio (allora si chiamavano libere) di Ferrara: FERRARA CONTRORADIO, con l’intento di fare controinformazione. Ha ricoperto il ruolo di funzionario in un sindacato di imprenditori e da tempo è un lavoratore autonomo. Ha pubblicato poesie in alcune riviste locali e nazionali.

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Benini & Guerrini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)