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Parole a capo
Roberto Paltrinieri: “L’amore delle donne innamorate” e altre poesie

Articolo pubblicato il 9 Settembre 2021, Scritto da Benini & Guerrini

Tempo di lettura: 3 minuti


“Coloro i quali affermano che la parola, il suo profilo, il suo aspetto fonico condizionano lo sbocciare della poesia hanno diritto di vivere. Costoro hanno scoperto la strada che conduce all’eterna fioritura della poesia.“
(Vladimir Vladimirovic Majakovskij)

L’AMORE DELLE DONNE INNAMORATE

Le donne innamorate
ti guardano
appena sveglie
al primo mattino
con occhi che ridono di sogni
La risacca del mare
è la loro voce
riempie le orecchie
Come il frangersi
di spumose onde
su alte scogliere
sommerge l’anima
il loro amore
Sanno del profumo
di asfalto bagnato
dalla pioggia d’estate,
di erba falciata,
del corpo
appena fatto l’amore
Trattengono nei pugni chiusi
sempre la stessa innocenza
della prima volta
Le senti ridere
di giorno
fino nella pelle
ma non senti mai
il sale delle lacrime
asciugate in tutta fretta
di notte
Il loro amore
vince anche il Tempo…
quando amano
e quando lasciano
è per sempre.

GRAZIE PER L’ AMORE

Grazie per l’amore
che scende
a sigillare tutte le fessure
Grazie per le mani aperte
strette
sull’ultimo saluto
per i piedi che scappano
noia e banalità
Per le parole sempre nuove
per quelle della notte
non trattenute
Grazie per le passeggiate
nel bosco dei silenzi
Per gli accostamenti
di sospiri
Per la casa senza specchi
senza porte
Grazie perché invecchi
Perché ti fermi
per farti trovare sempre
sui battiti del cuore

GIULIETTA E ROMEO
(out of order)

Ho perduto la mia Giulietta
è rimasto solo
il tuo Romeo
I dottori hanno tentato
ma nulla han potuto contro
il pugnale del tuo male
Te lo avevo promesso
con mille baci
tenendoti per mano
in ospedale
non ti lascio sola
ti raggiungo subito
dovunque andrai
Ma poi dopo di te
mi son perduto
anch’io
e non mi rimane che
aspettare tutto il giorno
fuori nella via
il tuo impossibile ritorno
Nella notte
il cuore
rimbalza sempre più forte
sul pavimento
e sbatte sul soffitto
al pensiero di te
adesso cosi lontana
Perdonami Giulietta
non sono stato un buon Romeo
non ho avuto il tuo coraggio
non sono riuscito a bere
il mio veleno
E diventar vecchio
senza di te
mi è insopportabile
Adesso i baci
li posso mettere solo
nelle parole
per far baciate
almeno queste rime
mentre provo
a ritrovare coraggio
con questa poesia
per te

PUOI ENTRARE QUANDO VUOI

Sarò fuori
ma è sempre aperto
La porta è solo accostata
puoi entrare quando vuoi
Ho messo da parte
i tuoi colori preferiti
quelli sfumati
quelli del cielo
Sono accanto
alle essenze
dei profumi fioriti
dal bosco ricavati
Di silenzio poi
ne trovi quanto ne vuoi
Appena arrivo
travolgimi
abbracciami
raccoglimi
Vorrei farti subito
ridere di gusto
prima che il tuo sguardo
si faccia triste
come sempre
al calar della sera
Lo so
si è fatto tardi
Non dimenticarti
i tuoi colori preferiti
e i tuoi profumi fioriti
ma non chiudere
accosta solo
prima di partire…
è il mio cuore
non c’è nulla
da rubare

IL PIU’ BEL COMPLEANNO

Nel giorno del tuo
più bel compleanno
ti auguro
la Notte di Natale
Ti auguro un amico
che porti  gentilezza
Ti auguro l’aurora
Ti auguro i vespri cantati
e subito dopo il silenzio
Ti auguro di perderti
e poi perduto di ritrovare
le follie fatte per amore
Ti auguro
una lunga camminata
Ti auguro una mano stretta
ma stretta forte
Ti auguro che ti manchi
sempre qualcosa
e pochi soldi per comprarlo
Ti auguro davanti a te un padre
e a fianco una madre
di avere dei figli
per sapere che esiste qualcosa di più del sole
Ti auguro di non rubare nulla
Ti auguro di non venderti mai
e di perdonare sempre
di non conoscere la violenza
di essere di aiuto almeno
per un po’
Ti auguro di essere buono
o di diventarlo presto
Ti auguro di girarlo questo mondo
ma anche di stare bene a casa tua
Ti auguro di accontentarti
Ti auguro di accompagnare i sentimenti
con le parole
e ti auguro di usarle con Dio
di sentirlo vicino
e quando non lo sentirai più
di essergli vicino tu

Roberto Paltrinieri (1958), docente di scuola superiore a Ferrara, collabora a Ferraraitalia scrivendo articoli, racconti e poesie.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani