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Parole a capo
Maria Mancino: “La memoria della betulla” e altre poesie

Articolo pubblicato il 25 Novembre 2021, Scritto da Benini & Guerrini

Tempo di lettura: 2 minuti


“Il poeta greco Ghiannis Ritsos ha detto che le parole sono come «vecchie prostitute che tutti usano, spesso male»: e al poeta tocca restituire loro la verginità”.
(Gianrico Carofiglio)

La memoria della betulla

Ti scioglierò le trecce vita mia
ai piedi di una betulla nera
ti slegherò dai lacci di falasco
aggrovigliati intorno al capo

Terrò legati i tuoi tormenti
al tronco dell’albero maturo
e su corteccia bianca scriverò
come fosse carta

Ti aspetterò nutrendomi
di linfa zuccherina
e quando una notte tornerai
ti leggerò nuove poesie

e del passato soltanto la betulla
se ne ricorderà

 

La retta pendente

Ti sorreggi da solo
sull’obliquo pensare
e non trovi argomenti
che denudino l’uomo

Tieni stretta un’idea
sopra un filo di voci
poi la liberi al vento
per un raggio di luce

Non esiste sgomento
sulla retta pendente
non vi sono ossessioni
né pensieri latenti

Solo tratti di vita
capovolti dal sole
capovolgi l’esistere
e diventi illusione

 

Figlia della vita

Mi hai svelato il segreto di figlia
ora tra le tue braccia
lascio i miei gemiti

al risveglio sono certa
mi darai linfa da bere
e pane fresco per cena

Assaporo il sangue dolce
che un tempo passato
mi hai versato addosso

ora quel colore vermiglio
è sulle tue labbra
in un bacio sulla fronte
prima della buona notte

 

Giostre

Quando sarò grande
vivrò nel sogno
dove mi nascondevo da bambina

e ci saranno ancora giostre
che mai si fermano
e cavalli liberi nella mia mente

Mentre il tempo
tenta di sbranare i ricordi
salvo l’immaginare e i prati

Maria Mancino è nata a Campobasso e vive attualmente a Imola. Scrive poesie fin da piccola. Afferma di pensare in versi anche quando non scrive. Appassionatasi alla narrativa, ha pubblicato racconti con le case editrici: Negretto, FuocoFuochino e Fernandel. Da Babbomorto Editore hanno visto la luce le due raccolte poetiche: “Bianco Spino” e “Mani d’argilla”, nonché il racconto “Uccel di bosco”. Nel settembre 2020, pubblica con l’Edizione Apostrofo:  “I plumcake del nonno”  un libro che attraverso i ricordi d’infanzia, delinea la mentalità, le tradizioni e la semplicità dei suoi luoghi. Sempre con l’Edizione Apostrofo nel marzo 2021 pubblica la raccolta poetica: “Nascosta è in lui la mia follia”.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani