PAROLE A CAPO
Gian Paolo Benini: “Il cantiere della diga” e altre poesie
Tempo di lettura: 3 minuti
20 agosto; oggi è il mio sessantesimo compleanno. Questo numero di Parole a capo, assume così i tratti di un grande regalo che Gigi e Checco hanno voluto farmi. Li ringrazio per il regalo e soprattutto per l’amicizia che ci lega da una vita. Le poesie che ho scelto, sono tra quelle a me più care. Due sono molto datate, più recenti le ultime. Tutte hanno dentro molto di me. Questo numero speciale, è dedicato a Micol a Massimo e ad Anna Maria.
(Gian Paolo Benini)
“Un granello di poesia è sufficiente a profumare tutto il secolo.”
José Martí
IL CANTIERE DELLA DIGA
a Giovanni
Con un sorriso
hai spezzato
per un momento
la cappa di fumo
che mi circondava
facendomi ricordare
che esistono anche
cose al di fuori del
mio solitario
universo
è bastata un’immagine
ma così forte
ad interrompere
la cadenza del mio andare
a passo spedito
incontro alla morte
in fondo a tutto
Resti sempre e sempre
resterai là
con quel viso
con quell’espressione
come un poeta con la
sua poesia ovunque
anche nel cantiere
o nell’officina
resterai il genio che ride
il momento del ripensamento
della dolcezza del ricordo
resterai sempre nell’ombra
delle pagine a spiare
ogni pensiero
Accompagnami dunque
d’ora in avanti
con gioia resteremo
uniti finché non ti
stancherai della mia
malinconia
e ti accorgerai
della mia stupidità
(1982. Tratto da: Giardini dell’Ambasciata)
LA CUSTODE DI CESSI
Cosa ho di nuovo da raccontarti
in questa notte di un settembre
troppo caldo e dolce per lavorare
è forse nuovo questo languore
questo sterminato amore
per la nostra vita
e per le nostre belle facce
In questa notte
non mi sembra di scoprire
nulla di nuovo
ed allora
un’antica memoria mi riporta
ad una vecchia signora
custode di cessi
e alle sue nipoti lontane
e come il suo pensiero
rincorreva le loro immagini
così ora io
rincorro la sua
ed è una nostra consuetudine
quella di cercare sempre
voci e pensieri
che ci sfuggono
come se le nostre
vite non avessero
abbastanza spazio
nei nostri corpi
e cercassero altra vita
altri pensieri
altri delicati sussurri
senza i quali queste notti
sarebbero già dimenticate
(1983. Tratto da: Giardini dell’Ambasciata)
ATTRAVERSO CUMULI DI AZZURRO
È di carta il tuo cuore
colore dell’asfalto
amico del delirio
che ascolta e ride
resta orizzontale l’aria risparmiata
dal mio respiro
che mi trascina verso le Mura
e che distrugge ogni nota
contro queste pietre rosse
assorbendo musica e rumore
senza distinzione
aria azzurra di fumo
di biliardo
di parole sciupate
di illusioni frantumate
cori che restano sospesi
voci e corpi che non corrispondono
odore di liquirizia
matite che non scrivono
(Isolati – 2018 at Wilson )
PIAZZA NUOVA
Immensi grigi tronchi
gradoni verdi
le spalle all’Ariosto
gli occhi alla finestra di Angelica
il tempo nelle mani degli dei
così ho trascorso la mia giovinezza
il rosso dei mattoni
la grazia delle volte
il sapore dei baci
l’odore della miscela
certo è diverso
certo è accecante
crescere tra il Castello e le Mura
in un mondo perfetto
dentro il sogno
dentro al segno di un grande architetto
(2019. Al centro della città – Conversazioni con Andrea)
Gian Paolo Benini ha scritto e scrive a Ferrara. Ha pubblicato nel 2014, la raccolta di poesie Un nulla pieno di polvere – poesie 1979-2013, [isnc] edizioni. Sempre per [isnc] edizioni, ha pubblicato in e-book le raccolte di poesie Giardini dell’Ambasciata, 2006, Approssimazioni, 2008 e Insenature, 2017. Con lo pseudonimo di Germoglio Foglietti, si è laureato a suo tempo in Ingegneria Idraulica.

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Benini & Guerrini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)