7 Luglio 2022
Parole a capo
Federico Preziosi: “Il volo dei ricordi” e altre poesie
Tempo di lettura: 2 minuti
“Il ricordo è il tessuto dell’identità.”
(Nelson Mandela)
Il volo dei ricordi
Ora vieni a trovarmi nelle sacche
dell’ultimo respiro ricoperto
dal sospiro già detto sulle giacche
degli avvicendamenti, nel coperto
lusinghiero dei pensieri remoti,
negli argini che opprimono stazioni,
carrozze che non tornano. Se immoti
resistono pensieri di stagioni,
che ancora si contorcono nei nomi
sbiaditi in questo sole dell’inverno,
sollèvati per aria quando domi
i ricordi nel fiore dell’Inferno
per poi sostituirli coi pronomi
e la quiete del volto tuo materno.
Paralisi
Dove mi porta l’abito intrizzito
approda questa terra scabra e strozza
l’andirivieni inalberato e pesto,
gendarme di scriteri ed annessioni.
Ti chiedo d’abitarmi molto più
di quanto mai sia stato inabitato
e rimuovere cauto il passo falso.
L’abitudine accoglie l’indulgenza
per la crudele reverenza d’oggi
ormai decidua in quanto sa decidere
al posto mio che non credo e non oso.
In questo male
Aiuterebbe il non pensare a dire
quanto male sa fare questa storia:
manipolare la quiete, ambire
a rimanenze fatte di pretese
perché al contrario non avrebbe prezzo
trovarsi disarmati dalla morte
così da definirsi nel corredo
della terra, un sobillo e dopo niente.
Punto di non ritorno
Verrò alle tue macerie, ai calcinacci
franti ed ammansiti dalla tregua,
verrò quando farà silenzio il cielo
e l’aridezza terrea non sarà
che ingombro dell’inferno nel richiamo
di cos’eri e sarai: sangue secco,
lingua increspata, luna di pallore
per chi vedrà e vorrà di nuovo l’uomo.
Uno steccato
Ho timore del gelo alla rottura
prossima della carne, ne ho timore
perché a parole non ci serve più
un luogo di parvenze e resistenze
e cosa opporre dunque se incompresi
perdutamente ci vediamo integri
a detta nostra sempre più sinceri
come fossimo dita svincolate
dalle carezze delle nostre mani?
Uno steccato segna l’obbedienza,
ci siamo impelagati in uno sguardo
il tempo di capire che l’assenza
non ci ha mai abbandonato.
Federico Preziosi (1984) vive in Ungheria e insegna lingua e cultura italiana a Budapest. È fondatore del gruppo di poesia su Facebook “Poienauti”, moderatore di “Poeti Italiani del ‘900 e contemporanei” e portavoce della comunità poetica Versipelle. Scrive di poesia per exlibris20 e Readaction Magazine, e si occupa della divulgazione di opere poetiche nella trasmissione web “La parola da casa” con Giuseppe Cerbino, e “Poesie di guerra e di pace”. Autore di Variazione Madre, edito da Controluna – Lepisma floema, i suoi versi sono stati pubblicati su antologie, riviste online e quotidiani locali e nazionali. Di prossima pubblicazione: Messa a dimora.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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Benini & Guerrini
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