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Parole a capo
Carlotta Mantovani: “Il petalo e il gorgo” e altre poesie

Articolo pubblicato il 4 Novembre 2021, Scritto da Benini & Guerrini

Tempo di lettura: 3 minuti


Il poeta vede al tempo stesso e da un punto solo ciò che è visibile a due isolatamente
(Boris Leonidovič Pasternak)

Attesa?

Ora tutto è fermo
ogni odore
ogni rumore
tutto sospeso

la polvere s’è posata
e come la neve
non ha fatto rumore

Pare che nemmeno
l’attesa
ora
abbia più sostanza

Non è più l’esercito in fuga
il vortice squilibrato degli echi
non tende più l’arco
la musa
ai propri amanti
non sente più
l’umore inquieto del vento

Tutto è posato
o finito
…o in agguato

 

Cercando il sogno

Forse è nei riflessi…
si, forse è solo in quelli

nel mutevole volto dell’acqua
quando al mattino ritrova il sole

Forse è qui che dovremmo cercare
le tracce
e farci spiegare…

Oppure
è il silenzio?!
quell’attimo che sempre
ci passa accanto inosservato
incorporeo tessuto
che solo può imbrigliare il passato

…il passato ma non
il pensiero!

Magari cercando
nel largo obliquo
dissolversi del giorno

lasciando incustodito il tracciato
magari…

Magari ci avessimo pensato..
averlo incontrato
avrebbe cambiato
il nostro destino.

 

Il petalo e il gorgo

E nonostante tutto
la mia vita
sta scivolando via

E non è il tempo
non è la neve
non la stanchezza
dell’anima

o la solitudine

sono le fessure
nella struttura
del ponte

l’acqua che penetra
il gorgo che spacca..

Passano le nubi
volano via
verso altri porti

manca un tetto
manca un racconto

Tremano le parole
timorose di farsi vedere

Cade a terra
il petalo del bocciolo
esploso

inesorabile sorte
di ogni nuova formula magica

lo guardo attardarsi nell’aria
incapace
una volta ancora
di volare

 

La mia mamma

Ho ascoltato il tuo respiro tutta la notte
Ho guardato i tuoi occhi chiusi
Ho respirato l’odore della tua ultima fatica

La tua mano
ancora tanto bella
mi lasciava ricordare
un tempo passato

luoghi e profumi
dai bordi sfumati
colori e dolori
socchiusi

rancori ondulati

Ma un grande mistero
avvolge questo legame
un cordone che non si taglia

che non si inganna

Ho raccolto come uno straccio
Il tuo debole respiro
Ho pulito con un bacio
Il tuo avvilito sorriso.

Carlotta Mantovani (Ferrara,1961), ha conseguito il diploma d’Istituto Magistrale nel 1978 e di Accademia di Belle Arti nel 1982. Ha lavorato come disegnatrice illustratrice dal 1987 al 1991 nel campo della cartotecnica per una agenzia di Milano e come freelance in collaborazione con altri disegnatori. Terminata l’Accademia aveva esposto in una prima mostra con altri due giovani artisti nel 1983 presso il Chiostro di S. Romano a Ferrara (ora sede del Museo della Cattedrale). Dopo un lungo periodo di riflessione (durante il quale si è dedicata alla famiglia allevando i suoi 3 figli) e altre attività lavorative ha ripreso la pittura negli ultimi 15 anni e ritrovato una espressione che le appartiene e completa e ha deciso quindi di iniziare ad esporre i suoi lavori.
Ha sempre scritto poesie e racconti ottenendo vari premi letterari e pubblicato un  primo libro di poesie, La chiave della finestra, edito da Book Editore nel 1995 che ha ottenuto il primo premio “Città di Fucecchio” nel 1997. Ha ottenuto altri premi con singole poesie: Premio nazionale di narrativa e poesia “Il Golfo” nel 2014, Menzione d’Onore ”Spazio donna” nel 1998  e con 2 racconti: “La quercia e l’anatra selvatica” nel 2013, Premio: Il Saggio – Città di Eboli  e “Marisol correva” nel 2014: Premio letterario nazionale“La mia storia” progetto Babele.
Un secondo libretto di poesie, Nel telaio il sigillo nascosto è stato pubblicato dal Movimento Letterario UniDiversità  nella Collana “Wiola”, in un cofanetto di molti autori.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca[Qui]

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani