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“La poesia, signori miei, è il salto, il salto di un barbaro che ha fiutato Dio!
(Julian Tuwim)

 

PASSERÀ ANCHE QUESTO INVERNO

Passerà anche questo inverno
nell’angolo stropicciato e caldo delle lenzuola
gli occhi pesanti a galleggiare nel caffè di fretta
lo schiaffo dell’alba scura e la galaverna.
Quanti passati con un senso d’infinito e di dovere
a rimestare nel sacco sempre più vuoto e forato
a sperare: “forse ce n’è ancora sul fondo”
Non imparerò mai a cavalcioni di una lancetta
che la gravità poi non farà risalire.
La cuccuma isterica pretende l’ascolto, il monito,
e così le mille voci raggruppate ai miei gangli.
Una vita per gli altri,
un po’ del mio olio per l’ingranaggio del mondo.
“Accorrete! Che non si abbia a fermare!”
Ho quasi ceduto il testimone…
Nella mia bottega, intanto, completo l’intarsio
nel legno antico dal primo vagito
e do la caccia ai tarli
con ostinazione inenarrabile.

(poesia premiata)

 

LA SERA, LA CIMA, GLI SCOGLI

La sera ha un fiato leggero, stasera
e l’occhio liquido del tuo sguardo.
Mi sono abituata, come fosse eterna,
la tua voce sulla mia pelle
il cuore che dondola piano,
completa.
La prima luce all’incrocio pericoloso
– ne abbiamo attraversati tanti –
qua e là gli altri
come case sfiorate,
poco capite
– ed io completa.
Non chiesi mai nulla di più
– anche nelle dissonanze –
di non sentire il gelo del nervo scoperto
la mano abbandonata
il fianco aperto.
Quasi in cima a questa vita malata
sembra incisa nella carne
la corda che ci lega,
il callo dove c’era la vescica
– non è stata facile la salita.
È il tuo bacio forte, la stretta
orgogliosa cicatrice dei veterani.
Siamo ali appaiate oltre gli scogli…
Non contemplo altro paradiso.

(poesia premiata)

 

PIÙ DEL NECESSARIO

Nel campo il manto bianco
non ancora irto dal gelo
affonda nel percorso usuale
– prescrizione del medico
almeno due chilometri al giorno –
solco a perimetro
erba prostrata dal calpestio continuo
snocciolato insieme al rosario
per farmi compagnia.
Metto piede nell’orma di ieri
sicurezza dell’abitudine
falsa immutabilità
più greve di giorno in giorno.
Guardo il passo che mi attende
e il passo nuovo, dietro.
Non m’illudo.
Altra neve con pazienza
cancellerà il ricordo…
ma prima devio, balzo
da un lato
dall’altro
perché il tempo nel disfare
impieghi più del necessario.

(poesia premiata)

da “Troppe nebbie” (poesie dal 2001 al 2012), Edizioni Il Saggio, 2019

 

GELATA IN GOLENA

Si è ghiacciato il respiro del campo
mille aghi di un silenzio bianco.
Forte l’aria come uno schiaffo
spacca linfe e sbatte
ragnatele imbalsamate
tra fili e rami.
Lontano, argini dissolti
nella nube bassa
e il fiume è lì,
da qualche parte…

(poesia premiata)

da “Troppe nebbie” (poesie dal 2001 al 2012), Edizioni Il Saggio, 2019

 

Carla Sautto Malfatto
Carla Sautto Malfatto (Ferrara, 1954) ha ottenuto oltre centosessanta premi per la poesia, la narrativa, la pittura e la grafica in concorsi nazionali e internazionali, tra cui la Targa d’Argento della Presidenza della Camera dei Deputati, la Medaglia del Senato, il Premio Consiglio dei Ministri, il Premio Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Medaglia del Pontefice Francesco I, il Premio Unesco, Premi alla Cultura, della Critica, della Giuria; il Premio Terme di Salsomaggiore per la pittura 2002. Ha pubblicato Farfalle Scorpioni (racconti) e Troppe nebbie (poesie), entrambi pluripremiati. Collabora a riviste di cultura; è membro di giuria in concorsi letterari e lo è stata in concorsi artistici; i suoi testi di poesia e narrativa sono pubblicati in prestigiose antologie; le sue opere d’arte fanno parte di raccolte pubbliche e private. Per molti anni ha compiuto volontariato fornendo materiale e insegnamento artistico in scuole, pediatria oncologica, corsi per disabili psichici.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui] 
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Benini & Guerrini