Parole a capo
Carla Sautto Malfatto: ” Gente di nebbia” e altre poesie
Tempo di lettura: 3 minuti
“Un mondo senza letteratura si trasformerebbe in un mondo senza desideri né ideali né disobbedienza, un mondo di automi privati di ciò che rende umano un essere umano: la capacità di uscire da se stessi e trasformarsi in un altro, in altri, modellati dall’argilla dei nostri sogni”
(Mario Vargas Llosa)
GENTE DI NEBBIA
Dimmi cosa vedi
quando penetri le nostre nebbie
che si affollano
corvi al pasto
di luci, strade e umori
e a banchi si affastellano
in densi muri
d’angoscia e d’abbandono
o ad improvvisi veli
spettri ad altezza di naso.
Noi siamo lì
insondabili
gente di nebbia
dalle bocche a taglio
ermetici ricci indaffarati
sornioni e maledetti
come i gatti neri.
GIUGNO SULLE MURA DI FERRARA
S’accompagnano i nostri passi
i pensieri
le parole
sotto la volta di foglie
e odori nuovi
in fuga dal carnaio
che rallenta
s’impenna
schiva gomiti
e ascelle
sospinto per inerzia
sui viali del centro.
Nello squarcio impietoso
e caldo
sull’asfalto del cavalcavia
s’allacciano per mano
le nostre ombre
che non vogliono
scivolare sole
domani.
ROSARIO
Tra questi grani di rosario cerco la quiete
nelle notti insonni sparse
sulle lenzuola sfatte di capriole
tra pensieri come spine senza rose.
Rigiro il grano sotto le dita
nocciolo di legno o madreperla antica
come la prima radice del mondo
o ventre valva di mare,
àncora di lunga catena
avemaria meccanica
unico sussurro che deflagra
all’alba di un tempo di maggio
quando la parola di Dio mi è sorda.
E avvolto a spire nella mia mano,
al polso di mio padre nell’ultimo letto,
leggero si fa ogni pensiero,
leggera anche la croce.
SECONDA PELLE
Dovevo amarti
oltre la soglia del pudore
per l’argento tintinnante del tuo saluto
il sorriso largo all’approssimarsi della mia ombra
quando i tuoi occhi vagavano sul soffitto
e il pensiero nel perimetro ristretto di un lenzuolo.
Nell’intervallo del nostro attimo
troppe corse centrifughe e distratte
a toccare angoli di vita inutili
a disperdere da una tasca bucata
i pochi diamanti avuti in eredità.
Poi qualcuno si resetta
una radice spiccata di netto,
ferita che piano si tampona,
cicatrice che quasi non fa più male.
Restano immagini spillate addosso
post-it e foglie cadenti
sul nostro calendario sdrucito
e certe date cerchiate
e altre incise con un maglio
geografia di tatuaggi
per una seconda pelle
Poesie tratte da. Troppe nebbie (poesie dal 2001 al 2012), Edizioni Il Saggio, 2019
Carla Sautto Malfatto
Carla Sautto Malfatto è nata a Ferrara nel 1954. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la poesia, la narrativa, la pittura e la grafica, tra cui la Targa d’Argento della Presidenza della Camera dei Deputati, la Medaglia del Senato, il Premio Consiglio dei Ministri, il Premio Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Medaglia del Pontefice Francesco I, il Premio Unesco, il Premio Terme di Salsomaggiore per la pittura 2002. Ha pubblicato Farfalle Scorpioni (racconti) e Troppe nebbie (poesie), contenenti molti testi premiati. Collabora a riviste di cultura anche online, è membro di giuria in concorsi letterari e artistici, le sue opere d’arte fanno parte di raccolte pubbliche e private. E’ impegnata nel volontariato fornendo materiale e insegnamento artistico in scuole, pediatria oncologica, corsi per disabili psichici.

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